Piacenza: sul nuovo ospedale si dissociano i grillini della provincia ma nessuno ascolta

Rivolgendosi all’amministrazione di Piacenza, il Gruppo M5S Fiorenzuola, insieme al Gruppo M5S Castel San Giovanni, il Gruppo 4valli5stelle e ad alcuni attivisti, simpatizzanti e cittadini, con una nota ufficiale ha espresso la propria contrarietà sulla costruzione del nuovo ospedale a Piacenza. Invano: prontamente l’establishment romano del Movimento ha definito l’iniziativa fatta a titolo personale e non a nome del Movimento. In altre parole: il vertice del Movimento dissenta dai seguaci che dissentano. Non confondiamo il Movimento con i movimentini, perché uno vale uno ma prima vien lo zero un pò come con i mandati d’elezione.

La nota stampa – “Tutta la nostra contrarietà alla realizzazione di un nuovo ospedale a Piacenza, tutto quello che abbiamo cercato di comunicare alla politica locale, assume sempre più un connotato logico e di razionalità nell’uso delle risorse, quando si analizzano i dati e i documenti. Anche nella risposta all’interrogazione in Regione presentata dal M5S, l’assessore regionale Venturi non evidenzia reali, chiare, evidenti necessità per un nuovo ospedale ma solo una volontà politica a fini elettorali. Analizzando i documenti, inoltre si evidenzia un balletto di numeri e di dati approssimativi che cambiano nel tempo senza alcuna giustificazione.

Se l’Ausl di Piacenza non riesce ad esprimere le proprie esigenze, evidenziando problematiche non risolvibili nell’attuale struttura, se non con un generico “…ci vuole un nuovo ospedale…”, come possiamo fidarci della reale necessità sbandierata e della effettiva realizzazione di una struttura che davvero serva ai cittadini e non sia un credito elettorale? Senza dimenticare che i soldi non possiamo continuare a spenderli allegramente, dalla lettura delle varie dichiarazioni possiamo evidenziare numerose incongruenze, tra le quali indichiamo le principali:

1. il costo dell’opera è andato nel tempo riducendosi; dai 230 mln di euro del piano sanitario (marzo 2017) agli attuali 156 e spiccioli;

2. nel contempo è andata a crescere l’area complessiva dell’insediamento che è passata da 120.000,00 mq. agli attuali 160.000,00 mq.;

3. il numero di posti letto è andato nel tempo riducendosi. Già il piano sanitario prevedeva una riduzione rispetto alla situazione attuale; ma se é vero che è necessario costruire un nuovo ospedale per carenza di spazio e nel contempo si riducono i posti letto, qualcosa non torna;

4. l’Ausl continua ad indicare come i 120,00 mq/pl, presenti nell’ospedale attuale siano proprio una delle criticità che giustificherebbero la costruzione di un nuovo ospedale, ma nella Ricerca fatta da IRES Piemonte “Ospedali. Costi teorici di costruzione e di manutenzione” del 2017 si fa riferimento proprio ai 120 mq/pl. come superficie ottimale. Anche tale parametro è oggetto di un balletto. Ausl indicava infatti 200 mq/pl nel piano sanitario che sono diventati 160 mq/pl. dello studio di prefattibilità recentemante redatto. Quindi, appena costruito l’ospedale sarà sottodimensionato rispetto agli standard oppure no? Possiamo vedere in questi numeri uno spreco di spazio e quindi di risorse? Nessuna giustificazione viene data in relazione alla modifica di questo come degli altri dati fondamentali;

5. nella risposta all’interrogazione in Regione, viene dichiarato che i reparti attuali verranno tutti mantenuti, ma nello studio di prefattibilità non vengono esplicitati i reparti che saranno presenti (con relativi pl) e questo ci inquieta, visti i precedenti vissuti con gli ospedali di Castel San Giovanni e soprattutto di Fiorenzuola, per i quali si sono fatte promesse e poi concretamente e continuativamente i servizi sono andati riducendosi. Ausl deve essere chiara su quel che vuole fare;

6. nel piano sanitario si sottolinea come nelle cliniche private accreditate la collocazione dei pazienti sia difficoltosa e il servizio di scarsa qualità; allora sarebbe meglio, dovendo costruire nuove strutture, inserire nel nuovo ospedale anche posti di lungodegenza, facendoli tornare alla gestione pubblica, conferendo loro adeguata qualità. Occorrerebbe anche sapere quale cifra ricevono queste cliniche private per ogni posto letto (chiediamo a voi questo dato, che risulta fondamentale in un’analisi generale), perché questa è una spesa a carico della cosa pubblica. Perché ridurre i posti letto nel pubblico per aumentare eventualmente e successivamente quelli nel privato?

8. per l’ampliamento della dotazione di parcheggi non viene nemmeno considerata la possibilità di realizzarli in loco, costruendo un parcheggio multipiano nelle adiacenze dell’ospedale, visto che gli spazi disponibili ci sono;

9. l’ospedale viene continuamente descritto come ospedale a padiglioni, quando in realtà la gran parte dei reparti e posti letto sono nel Polichirurgico che è una piastra centrale con tre torri laterali, praticamente la stessa tipologia di edificio che si vuole adottare nella realizzazione del nuovo ospedale! Se problematiche ci fossero state nella tipologia a padiglioni, inoltre, Ausl avrebbe realizzato gli ultimi interventi ampliando il Polichirurgico e non costruendo nuovi padiglioni, come invece ha fatto;

10. nello studio di prefattibilità si dice di voler dotare il nuovo ospedale di servizi come l’asilo per i figli dei dipendenti, il centro diurno per i famigliari, ecc. salvo poi non conteggiarli nei costi. Visto che nella situazione attuale l’ospedale potrebbe comunque ampliarsi, se se ne riscontrasse e dimostrasse la reale necessità, in tale caso i padiglioni non più utilizzati per i servizi sanitari potrebbero accogliere l’asilo, il centro diurno e le altre funzioni dichiarate, che a questo punto potrebbero servire anche la città,non solo i dipendenti, determinando un intervento urbanistico di altro spessore.

L’attuale amministrazione ha detto sì al nuovo ospedale e si dovrebbe analizzare questa scelta non dimenticandosi la vicenda Caruso. Certo, i reati che gli sono stati attribuiti riguardano situazioni pregresse, esterne al Consiglio comunale, ma, trattandosi di legami con la ‘ndrangheta, si sa che questi gruppi criminali, normalmente tendono a infilarsi nelle questioni politiche.

Non a caso a un recente incontro sul tema delle infiltrazioni mafiose, qualcuno si chiedeva “Chi lo vuole il nuovo ospedale?” Questa domanda ce la dovremmo fare tutti e non metterla in secondo piano. E’ evidente che gli interessi eventuali di qualcuno si sviluppano poi nella scelta dell’area e nella successiva costruzione, ma chi ha deciso di farlo ha dato il via all’iter e sarebbe opportuno che esso fosse limpido, mentre come evidenziato nei dati indicati all’inizio, grande chiarezza non c’è e sarebbe il caso di farla.

Gruppo M5S Fiorenzuola / Gruppo M5S Castel San Giovanni / Gruppo 4valli5stelle / Attivisti, simpatizzanti e cittadini: Giuseppa Acquaviva, Ettore Avanzi, Emanuela Baldini, Rosalba Barile, Marco Bazzani, Stefano Benedetti, Luigi Betti, Angela Bonanno, Marco Bosi, Mariarosa Botti, Silvia Brega, Ornella Busacca, Silvia Cagnani, Daniela Calestani, Sonia Carbone, Adriano Carini, Danilo Carini, Massimiliano Davoli, Elena De Pantz, Claudia Di Resta, Paolo Ghezzi, Alex Ghigini, Sebastiano Grandinetti, Pierpaolo Lambrini, Carmen Madaro, Fabio Magistrati, Fausto Malvermi, Silvana Maserati, Angelo Moini, Alessandro Morelli, Fernando Palella, Alberto Piroli, Luigi Ragazzi, Alessandro Rizzi, Alberto Siclari, Davide Sigolo, Daniela Silva, Jasnica Socec, Angelo Stivale, Antonio Tagliaferri, Vincenzo Torricella, Simona Troni, Danilo Valeri, Marco Zappia, Salvatore Ziliani”.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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