Piacenza: “Gli orrori del Secondo conflitto mondiale nel libro di Arzani e Chiesa in Fondazione”, articolo di Anna Anselmi

“Scendea fischiando feroce sorella morte – Poesie e note di guerra 1937-1945”. Il nuovo libro di Claudio Arzani e Fausto Chiesa con le illustrazioni di Edoardo Arzani e un intervento di Carmelo Sciascia. Fondazione Piacenza e Vigevano, giovedi 26 marzo 2015, la presentazione: a seguire l’articolo pubblicato in Libertà quotidiano di Piacenza nell’edizione di sabato 4 aprile a firma Anna Anselmi. [foto Del Papa]
Non solo la rievocazione di come un piacentino, il borgonovese Federico Chiesa, oltre settant’anni fa si trovò a essere testimone, in prima persona, della tragedia degli eventi sul fronte orientale. All’auditorium della Fondazione dPiacenza Vigevano la presentazione del libro Scendea fischiando feroce sorella morte (Poesie e note di guerra 1937-1945) di Claudio Arzani e Fausto Chiesa è partita da , dalla storia che si fa vicenda spunti e alle sollecitazioni forniti dalla giornalista del quotidiano piacentino Libertà AntonellLenti, che ha coordinato l’incontro, a temi com il desideridi paccontrapposto all’apparente ineluttabilità delle guerre nonostante chi ne abbia subit le conseguenze denunci l’orrore del conflitto; il divario tra i resoconti dei soldati e le parole della propaganda, fino a toccare la questione dibattuta della guerra vista quale male necessario.

Scendea fischiando feroce sorella morte (Poesie e note di guerra 1937-1945) – In copertina l’illustrazione di Edoardo Arzani, simboleggia la ‘guerra necessaria’, con il fucile che difende dall’invasione democrazia e libertà e alla fine prevale sui guerrafondai
Nella copertina del volum edito da Scritture compare infatti udisegn di Edoardo Arzani (che ha illustrato il libro con tavole, i cui originalson stati esposti  in Fondazione accanto a fotografie del padre, Claudio Arzani, scattate ad Auschwitz e Auschwitz-Birkenau), dove un fucile che svettpiantato sugli altri vuole proprio esprimere il fatto che le armi possano venire imbracciate non esclusivamente per attaccare, mpe difendersi dagli aggressore per affermare un ideale di liber.
Claudio Arzani scrive: “la guerra facile, gloriosa e bella della retorica / non è bella e non è facile, / in guerra semplicemente si muore” [foto Del Papa]
I fatti però dimostrano ha rilevato Claudio Arzani che permane sempre il rischio di innescare circoli viziosi di violenza senza fine.
Considerazioni che sonriecheggiate tra i moniti anti-retorici delle pagine del diario di Federico Chiesa lette da Dalila Ciavattini.
Dalila Ciavattini, ‘lettora’ delle poesie di Claudio e dei brani del diario di Federico, ad inizio serata ha recitato insieme a Roberto Bassi “E che venne alla donna del soldato?“, poesia contro la guerra di Bertold Brecht
Il Diario di Federico, pubblicato da Scritture nel 2012 in un’edizion curata da figliFausto Chiesa, raccontava in presa diretta come la guerra si era intromessa nella sua esistenza. Quel libro era stato protagonista di una seratdi letture al Municipio di Gropparello, nella quale le annotazioni registrate da Federico tra il gelo dell’Ucraina ne1943 si eran alternate cole poesi di Claudio Arzani, ispirate a guerre lontane e vicine, dalle bombe cadute sui civili a Guernica al massacro di militari polacchi a Katyn, al sangue sparso in Iraq. Scendea fischiando feroce sorella morte racchiudi testi di quell’iniziativa.
Edoardo Arzani, ha realizzato le illustrazioni del libro, esposte in Fondazione nella mostra “1937 1945 Fango, lacrime e fame” [foto Del Papa]
Antonella Lenti ha osservato l’importanz di documenti come il diario di Federico Chiesa, in quanto mostrano cosa sia la guerra attraverso gli occhi di chi in quel momento si deve adeguare ad agire in nome  di scelte non  suescagliandos contro un nemico che noconosce. Eppur il diario contempla anche sprazzi  di generosa umanità da partdel popolo ucraino, pur se invaso dagli eserciti stranieri.
Antonella Lenti, giornalista di Libertà, nell’occasione conduttrice della serata [foto Del Papa]
Il libro, oltre alle poesie  di Arzani, ai brani  dal diario di FedericChiesa e all’inquadramento storic fornit da Faust Chiesacomprende una notdi Carmel Sciascia sul valore della memoria e l’importanza della condivisione dei ricordi di chi ha vissuto certe esperienze. La prospettiva dei relatori iFondazione dove sono state proposte all’ascolto anche musiche eseguite da Nelio Pavesi e dal gruppo Dolci armonie diretto da Giovanni Boccaccio sè rivolta poi al nostro tribolato oggi, quale occasione per rifletter sul futuro che aspettl’uomo, se continuerà a rivelarsi incapace di dire no alla violenza  a cominciare dai comportamenti quotidiani.
Fausto Chiesa. Il padre Federico gli ha consegnato il diario della ritirata di Russia pochi anni fa. Perchè della guerra non si racconta con enfasi, la guerra è una tragedia umana inutile perchè, come annota nel diario Federico il 14 febbraio 1943  “noi (uomini) non siamo fatti per la guerra, siamo fatti per vivere tranquilli in seno alle nostre care persone per lavorare per fecondare e non per uccidersi a vicenda con un nemico che non conosciamo con persone che a noi ci hanno sempre rispettati come noi li abbiamo rispettati”.
An. Ans.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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