Paolo Mancioppi, leghista, assessore del Comune di Piacenza, delega ai Parchi naturali e lui, in conformità, si è adeguato. Un maggio di pioggia che ha trasformato la città in una foresta para amazzonica? Benissimo. E lui ha lasciato fare alla natura.
Complice la scadenza dell’appalto per la manutenzione del verde, per l’appunto e, come mi diceva un autorevole esponente della Lega in consiglio comunale, tutta colpa degli uffici che appunto si sono rimpallati la pratica ritardando l’assegnazione. Metodo ormai affermato già a livello governativo: la colpa è una bella donna ma non la vuole nessuno specie non la vuole chi governa e non riesce a mantenere una promessa una.
Ora comunque l’appalto è stato vinto e affidato. Ad una ditta di Cremona, la città ad un ponte di distanza da Castelvetro, il paese di residenza del Sindaco piacentino. Quindi, scrive il quotidiano cittadino nell’edizione odierna, tempo pochi giorni, quindici al massimo, e tutto tornerà deforestato. Parola del Mancioppi assessore che forse perderà la delega ai Parchi naturali e pretenderà quella ai Parchi disciplinati. Il nuovo motto? Ordine e sfalcio!
Senza dimenticare, come gongolante ha sostenuto il nostro, che comunque col tempo trascorso del lasciar fare alla natura, il Comune ha risparmiato 800mila euro e c’è chi ha sostenuto che così fa il buon pater familias. Infatti a breve arriveranno i ringraziamenti di topi, zecche e serpentelli. Senza togliere possibilità di arrivo di qualche cinghialotto. E in ogni caso il dubbio rimane: lo sfalcio che si poteva fare un mese fa di qualche cespuglio nei parchi cittadini avrà davvero lo stesso costo della odierna necessaria deforestazione non solo dei Parchi ma strada per strada, piazza per piazza, di ogni aiuola, di ogni marciapiede, di ogni piccolo anfratto diventato la gioia di piante, piantine, piantelle, erbassoni?