Tra il dire e il fare ci stan di mezzo non il mare ma i conti pubblici. Le voci sulle misure previste dal governo per smontare la legge Fornero suonano sempre lo stesso ritornello: quota 100 avrà i suoi bei paletti e quota 41 sarà rinviata a data da destinarsi. Notizie riportate da termometro politico.it: quota 100 verrà adottata con la prossima legge di bilancio, probabilmente, ma avrà i suoi bei paletti, cosa che non c’era nei programmi di governo. La mancanza di risorse costringerà a più miti consigli il governo per cui saranno molto pochi i lavoratori che potranno usufruirne effettivamante: per andare in pensione bisognerà avere 64 anni di età e 36 anni di contributi versati (ma potrebbero essere 65+35 di contributi) con possibilità comunque di penalizzazioni rispetto a chi non ha maturato i 42/43 anni di contributi. Quanto all’ipotesi di accesso alla pensione per chi ha maturato 41 anni di contributi, l’ipotesi sfuma, si parla di un rinvio di almeno 6 mesi o addirittura 1 anno e non sono poche le voci che ipotizzino un rinvio a tra qualche anno. Di Maio comunque continua a proclamare che si stanno studiando le combinazioni più convenienti per salvaguardare quota 100 ma, ci si domanda, convenienti per chi?