Peluche, LP, DVD, CD, VHS e soprattutto libri per i progetti di una biblioteca di montagna a Novate Mezzola (SO) e per il progetto PelusciAMO. Con il riemergere di lontani ricordi scout che hanno scaldato il cuore. Puoi contribuire anche tu

Il covid in qualche modo mi ha fatto rivedere le mie visioni di vita. A che serve conservare di tutto? LIbri letti, enciclopedie ormai datate nel senso che non le utilizzo più da anni, ninnoli, giocattoli dei figli del tempo bambino, ricordi di viaggio, dischi in vinile senza più giradischi, cassette di film in VHS, Cd musicali che tanto non ascolto mai, fumetti fuori collezione. Materiale conservato ovunque: nel garage, in cantina e nel piccolo box di dove abitava mammà, nella mia cantina, in casa. Qui prodest? A chi potranno mai servire o interessare? Non ai miei figli che un giorno potrebbero trovarsi con una valanga di cose che dovranno in buona parte smaltire (orrore!). Per mancanza di spazio, per mancanza di interesse. Così è successo alla libreria del Cardinale e Arcivescovo Silvio Angelo Pio Oddi che ci ha lasciati nel 2001. Una volta tornato al padre i volumi della sua preziosa e ricchissima biblioteca sono finiti sui mercatini dell’usato e qualche fortunato per un euro ha portato a casa piccoli gioielli della carta stampata. Così, dopo il 17 giugno 2020, tornato a casa all’indomani di 88 giorni vissuti in ospedali vari letteralmente miracolato, ho pensato che buona parte di quelle ‘cose’ semplicemente facevano polvere nei luoghi dove erano conservate, ormai negate alla vista dei più in attesa di un tempo finale di commiato che spero chissà quando verrà (io mi auguro molto lontano) ma comunque verra’ è molte di quelle cose non interesseranno a nessuno, andrebbero disperse. A tutte queste cose diciamo propriamente mie, si sono poi aggiunti i volumi della libreria raccolta da papà, venuto meno nel 2013 e che non ho mai avuto il coraggio e la forza appunto di disperdere. Ma a settembre 2020 anche mamma ci ha lasciati e, ho pensato, quale miglior destino per quei libri se non poter rivivere per l’utilità di qualcuno che ancora li potesse sfogliare, consultare, leggere, sentirne il profumo, viverli? Così, dopo una ricerca che invero mi ha impegnato per diversi mesi, ho ricevuto un messaggio: “Buongiorno, siamo un gruppo di associazioni in montagna, a Novate Mezzola in Val Codera provincia di Sondrio. Siamo interessati a libri, fumetti, dvd, videocassette, scarti di candele e peluche per un progetto…“. Bene, dopo lunghe trattative e specifica di quanto a disposizione (ovviamente gratuita a condizione della destinazione ‘sociale’ di quanto eventualmente consegnato) qualche giorno fa ecco finalmente arrivare in furgone da Milano tale Luciano, peraltro con una scatola di biscotti “fatti in casa” in omaggio (gustosissimi). Rappresentante dell’associazione PelusciAMO, di fedelieribelli e di lucidiBetlemme, associazioni (con le quali peraltro collaborano gruppi scout) che raccolgono peluche al fine di recuperare l’ambiente di montagna e stimolare anche i vari gruppi scout (e non) a far conoscere la valle storicamente importante (lì si rifugiarono le Aquile Randagie, ovvero scout in fuga dai fascisti che aiutarono oltre 2mila ebrei ad oltrepassare il confine con la Svizzera). Vogliono raccogliere entro fine anno 17.400 peluche – per ora sono a 14.000 oltre ai miei due -. Nei primi 4 mesi dell’anno prossimo tramite sito web, app, facebook e tutti i social i peluche potranno essere adottati con un offerta – a partire da un euro – e ciascuno otterrà un numero identificativo. “Quando adotti un peluche, ha precisato Luciano, non sai com’è proprio come succede nella realtà: quando adotti qualcuno non scegli chi adotti“. A metà estate 2022 per 2/3 mesi ogni persona che avrà adottato il peluche dovrà andare in montagna. Lungo un percorso di 17 km e 400 metri ci sarà una corda lunghissima ricavata con il recupero della lana di materassi ottenuti in donazione e ad ogni metro ci sarà appeso un peluche e l’adottante dovrà trovare il suo identificabile grazie al numero ricevuto. Una volta trovato il proprio peluche dovrà proseguire la marcia fino alla fine della corda (qui ho tirato un sospiro di sollievo, io non potrei affrontare una camminata del genere ma, come ha precisato Luciano è possibile delegare qualcuno – magari un parente, un amico, uno scout disponibile – a condizione di andare comunque in valle). Una volta concluso il percorso l’adottante – oppure il delegato – potrà aprire il sacchetto trovato, conoscere il peluche e dargli un nome. Dopodiché potrà decidere se tenerlo oppure affidarlo ad un gruppo scout in arrivo dall’estero che al rientro nel proprio paese provvederà alla consegna ad un bambino ospite di un orfanotrofio. Creando così un rapporto tra il bambino orfano straniero e la famiglia italiana. Un progetto per il quale sono peraltro in corso trattative per l’eventuale coinvolgimento di Amnesty International. Bene. L’altro giorno come dicevo ho consegnato a Luciano oltre ai due peluche utili in via diretta al progetto, 22 volumi dell’enciclopedia De Agostini, le raccolte 1986-1992 della rivista Atlante, 3 borse Esselunga di romanzi, LP in vinile compresa la ‘Grande storia del Rock’ della Curcio, CD e musicassette, una scatola di Banana Chiquita colma di VHS – film -, fumetti Bonelli e giapponesi sparsi, giocattoli oramai dimenticati dai miei figli, una serie di candele (utili per essere sciolte per alimentare un braciere che nella prossima estate potrà illuminare le speranze di pace e fratellanza di chi avrà deciso di aderire in qualunque forma al progetto). Il tutto destinato innanzitutto a biblioteche da allestire nei piccoli paesi della Val Codera, al confine con la Svizzera. Bene, a parte quanto era mio, credo di aver onorato la memoria di papà e mamma facendo rivivere prima di tutto tanti libri altrimenti destinati a far polvere in triste solitudine. Resto inoltre a disposizione di chiunque volesse far altrettanto sostenendo questi ragazzi ricordando che, le cose vivono se vissute (scusate il gioco di parole) e che tanto, come mi ha insegnato il Covid, una volta giunti al termine del nostro percorso di vita di tutto quanto avremo gelosamente conservato solo quanto di prezioso potrà interessare ai nostri eredi resterà come parte del patrimonio di famiglia mentre il resto rischierà di finire disperso. E allora meglio le nostre cose ritornarle alla vita mettendole a disposizione degli altri. A partire ovviamente dai peluche, tigri, orsi, cagnotti, gatti, tutti di qualunque specie nessuno escluso.

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Ed ora, tanto per qualche notizia in più: Novate Mezzola, il paese dove finiranno le mie cose, è un piccolo centro affacciato sul lago di Mezzola a nord del Lario, collocato tra il verde dei boschi dal quale, a piedi lungo una mulattiera o in elicottero oppure ancora in bici lungo il percorso Tracciolino (con stupende viste sul lago di Como e sul lago di Novate) si raggiunge la Val Codera passando dai 212 m. s.l.m. del paese agli oltre 1300 metri del rifugio Brasca. Qui trovarono rifugio le Aquile Randagie, scout di Milano, Monza, Parma che nel 1928 decisero di non diventare Balilla ed entrarono in clandestinità.

In proposito segnalo un libro particolarmente interessante (Le aquile randagie reperibile nel sito scout.coop) che ricorda la legge (la n. 5 del 9 gennaio 1927), una delle cosiddette Leggi Fascistissime, che aveva decretato lo scioglimento dei Reparti scout nei centri inferiori a 20.000 abitanti, e l’obbligo di inserire l’acronimo ONB (Opera Nazionale Balilla) nelle insegne dei rimanenti. Papa Pio XI fu costretto a dichiarare sciolta l’Associazione Scautistica Cattolica Italiana (ASCI) il 24 gennaio dello stesso anno. Il 9 aprile 1928 tutto lo scautismo fu dichiarato soppresso dal Consiglio dei ministri. Anche il gruppo scout Milano 2 e il gruppo scout Milano 6 deposero ufficialmente le proprie insegne (fiamme). Ma alcuni di essi si rifiutarono di cessare l’attività. Usando messaggi in codice e cifrati per non venire scoperti, quei ragazzi continuarono a ritrovarsi, tenendo anche regolari campi scout d’estate in Val Codera. Li guidavano, fra gli altri, Andrea Ghetti, del gruppo Milano 11, detto Baden, e Giulio Cesare Uccellini, capo del Milano 2, che prenderà il nome di Kelly durante la resistenza. Nel giorno di San Giorgio dunque ebbe inizio lo scautismo clandestino, una lunga storia di passione e fedeltà all’ideale, un’esperienza di resistenza che ancora oggi continua a destare fascino e ammirazione. Il tenace attaccamento ad un sogno che, sotto la guida infaticabile di Kelly, Baden, Aquila Rossa, Beniamino, don Aldo, Hati… e altri Capi di straordinario carisma, si vedrà infine realizzato: dopo 17 anni di quotidiano eroismo, nell’Aprile del 1945 le Aquile Randagie consegnarono all’Italia uno scautismo vivo, gioioso e temprato dalle prove. Inevitabile, per concludere, la citazione del firtuito recupero di una immagine emersa da un passato lontano, quello dell’ultima uscita scout – credo fosse l’anno 1969 – vissuta ai piedi della Pietra Parcellara, fiamma della squadriglia scoiattoli. Fu l’ultima uscita prima del passaggio al noviziato rover e al cambio di reparto. Che fu fatale: nell’estate organizzammo un campo comune tra scout maschi e guide femmine. Erano tempi di grandi cambiamenti – la nostra guida spirituale era un prete operaio – e non tutti gradirono, vescovo in prima fila che intimò di non farlo mai più pena l’allontanamento. Ed io, con altri, uscii dalla porta salutando tutti per impegnarmi nel sociale. Mi pareva un assurdo, maschi e femmine tenuti separati come bastasse lo sguardo per diventare padri e madri travolti dal peccato. Quella era una chiesa molto arretrata, non era ambiente per me. L’altro giorno però, a tanti anni di distanza, ero (e sono) lieto di aver contribuito ad un progetto che coinvolge gli scout maschi di oggi, quelli per i quali i campi misti e le attività comuni fatte per conoscersi e per rispettarli con le guide femmine (l’ altra metà della mela) sono ordinaria quotidianità. A proposito: frugando tra le tante cose consegnate a Luciano, ho trovato un vecchio quaderno con il resoconto di alcuni di quei miei campi scout (credo quello sul Monte Rosa e un altro al castello di Travazzano) con tanto di fotografie. Così, per rivivere momenti, ricordi e soprattutto valori che, oltre e a prescindere dall’abbandono della divisa a causa delle ragnatele che avvolgevano i vertici ecclesiastici locali dell’epoca – era il 1969, erano tempi di grandi cambiamenti, di ribellione contro il conformismo, di preti operai contrapposti ad una chiesa immobile ed imbalsamata nel conservatorismo -, ho poi comunque cercato di rispettare ed onorare per tutta la vita.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

2 Risposte a “Peluche, LP, DVD, CD, VHS e soprattutto libri per i progetti di una biblioteca di montagna a Novate Mezzola (SO) e per il progetto PelusciAMO. Con il riemergere di lontani ricordi scout che hanno scaldato il cuore. Puoi contribuire anche tu”

  1. buongiorno,
    avrei libri da donarvi, abito vicino a Oggiono, in prov. di Lecco.
    Avete un numero di telefono per chiamare?

    Silvia

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