“Pallastrelli a Palazzo Galli una mostra ricca ma povera”, parola di Alberto Esse

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Un’analisi critica di Alberto Esse, artista, sulla mostra dedicata a Uberto Pallastrelli in corso a Piacenza per iniziativa della Banca di Piacenza

Non è poi così difficile passare per grande pittore. Basta essere il Conte rampollo di una nobile famiglia, essere un buon cavallerizzo e sciatore, magari saper anche tirar di fioretto, grazie a queste doti innate frequentare i buoni ambienti della nobiltà e dell’alta borghesia italiana ed europea ed essere un pittore figurativo ma un po’ moderno, uno pseudo Boldini (?!) post litteram. Basta poi che un altro rampollo dell’alta borghesia locale, espressione del mondo finanziario si prenda la briga di organizzare una ricca mostra, in una sede prestigiosa e con un ufficio stampa con buone entrature ed un altrettanto buon budget,. Basta far curare la mostra al critico di grido (sic!!!) Sgarbi che a pagamento sarebbe pronto a dire bene di qualsiasi imbrattatele. Basta che ci sia una amministrazione locale sempre ossequiosa nei confronti dei potentati nobiliari e finanziari e pronta ad intitolare giardinetti. Il tutto in nome di una piacentinità abbastanza fasulla essendo il nostro pittore vissuto, a parte l’infanzia e la prima giovinezza completamente lontano e staccato da Piacenza E voilà, il gioco è fatto. In realtà di fronte ai paludati ritratti in mostra caratterizzati da volti inespressivi con quegli occhi e quegli sguardi dalla ripetuta fissità, sguardi a cui manca profondità, sia pittorica che psicologica, ci si rende subito conto che ci si trova di fronte ad un pittore che ha una certà capacità bozzettistica e coloristica ma a cui mancano le qualità per entrare nella storia dell’arte contemporanea e che può al massimo entrare nella storia del costume. Pittori come lui, in ritardo coi tempi (per favore lasciamo in pace De Pisis), ce ne sono stati a migliaia ai suoi tempi e ce ne sono anche oggi. Sgarbi, poi, esagerando nella sua solita piaggeria non fa che lanciare una delle sue solite provocazioni senza sostanza affermando che si tratta di un pittore coraggioso perchè controcorrente rispetto alle mode avanguardistiche dominanti ai suoi tempi. In realtà ai tempi di Pallastrelli (a parte il fenomeno marinettiano) musei, gallerie e mercatini erano pieni di questo tipo di arte figurativa del tutto dominante rispetto ad una avanguardia, lei sì veramente coraggiosa e allora negletta. Ancora una volta il Re (con il Conte) è nudo.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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