“Pace, Amore, Poesia” a Fiorenzuola: mi sono divertita e nutrita l’anima, dice Emanuela, lettora dolce e suadente

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Fiorenzuola d’Arda, 13 marzo 2010, Ridotto Teatro Verdi
‘Pace, Amore, Poesia, Artinsieme in viaggio sul treno toccato in sorte’
  Il libro poetico ispiratore della rap-presentazione:

Vietato attraversare i binari Servirsi del sottopassaggio
Foto di Fabrizio Arzani

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Note sull’evento del 13  marzo al Ridotto del Teatro Verdi di Fiorenzuola,

incontro tra la poesia di Claudio Arzani,

la musica di Francesco Bonomini, i dipinti di Carmelo Sciascia,

la recitazione di Emanuela Schiaffonati,

le analisi di Fausto Chiesa e Augusto Bottioni.

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Mi sono divertita e nutrita l’anima”, parole di Emanuela Schiaffonati, architetto, dipendente del Comune di Ziano, dieci anni alle spalle come amministratore pubblico per il Comune di Sarmato, coordinatore di Sinistra e Libertà. Ma, per una sera, ‘semplicemente’ lettora nel Ridotto del Teatro di Fiorenzuola d’Arda.

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Impresa non da poco: non è mai facile leggere poesia, figuriamoci quando si tratta di leggere liriche di altri e quando a farlo non è un attore professionista. Eppure si tratta di una scelta non casuale: sarebbe comunque invadente l’enfasi che un professionista imporrebbe alla platea. Emanuela legge, con delicatezza. Lascia lo spazio a chi ascolta di deviare, di differenziarsi, di rileggere i racconti in versi in toni e modi autonomi. Di farli propri. Di rivivere emozioni e storie proprie. E i presenti ringraziano, applaudono di cuore, escono gratificati, riconoscenti.

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Fiorenzuola d’Arda, 13 marzo 2010, Ridotto Teatro Verdi
‘Pace, Amore, Poesia, Artinsieme in viaggio sul treno toccato in sorte’
  Emanuela Schiaffonati
Foto di Fabrizio Arzani

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Semplice, misurata, spontanea, Emanuela come indifferente, come fosse casuale, la mano assetta lo scialle nero accompagnando il tono della lettura delicatamente evidenziando il passaggio.

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Voce bassa, suadente, pare avvolgersi delicatamente come carezza attorno al microfono. Lenta, misurata. Come deve essere assorbita ogni poesia. Qual è la differenza tra prosa e poesia? Nei racconti in prosa ogni riga raggiunge il limite destro del foglio. Il verso invece s’interrompe prima, rapidamente va a capo.

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Fiorenzuola d’Arda, 13 marzo 2010, Ridotto Teatro Verdi
‘Pace, Amore, Poesia, Artinsieme in viaggio sul treno toccato in sorte’
  Francesco Bonomini e, sullo sfondo, Emanuela Schiaffonati
Foto di Fabrizio Arzani

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Per questo, si consiglia dal palco, deve essere diverso l’approccio ad un libro poetico rispetto al racconto in prosa, al romanzo. In narrativa si leggono pagine dietro pagine, magari si lasciano scorrere le ore della notte, avvinti dall’intensità della lettura, dall’insopprimibile necessità di giungere alla fine del racconto, alla rivelazione finale. Non è raro farsi sorprendere dalla luce del giorno nascente, dai canti dei passeri che annunciano la fine di una lunga notte trascorsa pensando “ancora cinque pagine, fino alla fine del capitolo ritrovandosi quasi non sapendo come di fronte all’ultima parola, all’ultimo punto.

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Fiorenzuola d’Arda, 13 marzo 2010, Ridotto Teatro Verdi
‘Pace, Amore, Poesia, Artinsieme in viaggio sul treno toccato in sorte’
  Claudio, Francesco, i dipinti di Carmelo
Foto di Fabrizio Arzani

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La poesia no. La poesia dura lo spazio di un fulmine che illumina la notte, che spezza il buio e mostra la pioggia scrosciante. Un istante. E, di nuovo, torna il buio. Sul treno che a/traversa la pianura affrontando l’intemperie notturne pare di viaggiare nel nulla. Il finestrino si presenta come una lastra nera percorsa da mille rivoli d’acqua che, all’esterno, si rincorrono forsennati, dall’alto verso il basso per sparire nel vuoto subito sostituiti da un nuovo rivolo di gocce. Il lampo che all’improvviso taglia il nulla rivela un mondo che ritorna. Ma che subito svanisce, di nuovo il nulla, il buio, la non dimensione della notte.

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Fiorenzuola d’Arda, 13 marzo 2010, Ridotto Teatro Verdi
‘Pace, Amore, Poesia, Artinsieme in viaggio sul treno toccato in sorte’
  Fausto Chiesa, cultore di storia locale
Foto di Fabrizio Arzani

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La poesia è lo spazio di un lampo. Eppure racchiude un mondo. Di sensazioni, di emozioni. Ogni singola parola evoca un’immagine, un ricordo, una speranza. Ogni poesia racchiude una storia e quelle venti righe interrotte prima di raggiungere il limite destro del foglio, valgono un intero romanzo in prosa. Il poeta ne è consapevole, ha ponderato a lungo, scritto, modificato, limato, ricercato la parola, spostato l’ordine, quella poesia è rimasta nel cuore e nella mente del poeta per settimane, per anni, prima di sgorgare come fontana. Trasformata in nero su bianco, portata sulla carta del libro poetico, alfine letta ascoltata fatta propria.

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Dunque lor signori sono pregati di non confondere prosa e poesia, di leggere una notte intera per finire un avvincente romanzo ma, la notte dopo, dedicarla solo ed esclusivamente ad un’unica lirica, entrando nel mondo avvolgente delle storie che si presentano in poche righe tronche ma sono profonde come il mare.

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Fiorenzuola d’Arda, 13 marzo 2010, Ridotto Teatro Verdi
‘Pace, Amore, Poesia, Artinsieme in viaggio sul treno toccato in sorte’
  La custodia dell’organetto diatonico di Francesco Bonomini
Foto di Fabrizio Arzani

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I versi. Avvolgono il cuore, nutrono l’anima. Questa è poesia. L’ultima lirica che si offre ai trenta presenti parla di colori, di allegria e di dolore, i colori della bandiera della pace, ogni colore splende e racchiude in sé il bianco ed il nero. Il verde della natura che saluta la primavera e il verde scuro dello schermo televisivo che riporta le immagini della notte spezzata dai traccianti degli aerei che bombardano Belgrado.

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Emanuela alza leggermente il tono, si appassiona, ‘sente’ quei pochi facili versi eppure profondi come un grande pozzo del quale è impossibile percepire il fondo e i presenti avvertono un tremito, un’emozione, quel rombo che sembra materializzarsi nel cielo che improvvisamente spezza le travi del soffitto del Ridotto del teatro di Fiorenzuola d’Arda. Lasciando la speranza siano le ali di mille colombe bianche e non i motori di un nero cacciabombardiere in missione di morte e distruzione. Pace, Amore, Poesia. Fate l’Amore. No la guerra.

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Fiorenzuola d’Arda, 13 marzo 2010, Ridotto Teatro Verdi
‘Pace, Amore, Poesia, Artinsieme in viaggio sul treno toccato in sorte’
  Finisce una rap-presentazione, si pensa ad un’altra
Foto di Fabrizio Arzani

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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