“Oggi, 30 maggio 1924, il Deputato Giacomo Matteotti ha denunciato brogli del PNF nelle elezioni

Oggi il Deputato e Segretario del Partito Socialista Unitario Giacomo Matteotti ha denunciato brogli e violenze in occasione delle elezioni del 6 aprile. “Vi è una milizia armata, ha detto, composta di cittadini di un solo Partito, la quale ha il compito dichiarato di sostenere un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse“.

Le votazioni sono avvenute per la prima volta in base alla Legge Acerbo del 1923 che prevede il metodo proporzionale con premio di maggioranza. Sono stati 4.305.936 i voti assegnati alla Lista Nazionale comprendente il Partito Nazionale Fascista, voti ai quali si aggiungono i 347.552 ottenuti dalla ‘Lista Nazionale bis (fascisti estremisti e fiancheggiatori fidati)‘ per un totale di 374 seggi ottenuti contro i 24 Deputati del Partito Socialista Italiano, i 22 del PSU, i 19 del Partito Comunista d’Italia, i 39 del Partito Popolare Italiano e i 57 delle altre 15 formazioni in lista.

A parere di chi scrive il Deputato non aveva la volontà di ottenere l’invalidazione delle elezioni o la decadenza di parte dei Deputati eletti con la Lista Nazionale ma, più semplicemente, il suo intervento era finalizzato ad una radicalizzazione unitaria delle posizioni di opposizione e, in questo senso, vedremo nelle prossime settimane se l’invito sarà raccolto dai Deputati socialisti eletti con la lista del PSI e soprattutto dai Deputati comunisti che, in verità, sembrano indisponibilli nei confronti di qualsiasi formazione governativa, sia basata sui rappresentanti del PNF sia di altri Partiti d’ispirazione borghese.

Curiosamente il Deputato socialista ha concluso il suo discorso rivolgendosi ai suoi compagni di Partito e pronunciando questa frase: “Io, il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me“.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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