“O donna ch’io t’ammiri”, madrigale alla maniera dei poeti rinascimentali, di Cosmo Oliva, poeta in facebook gruppo ArtInsieme

Figura di ragazza, olio su tela di Vincenzo Volpe

O donna ch’io ti ammiri, questo è certo,
troppo lieto sarei di far sapere
quanto ti amo e quanto io soffro
per te, madonna, maliarda accorta.

 

       Quale sia il modo e quale maniera
di far sapere a te l’ardore del cuore,
che brucia la mia carne e le mie ossa,
nessuno c’è che ce lo possa dire.

 

       Non so trovare nè loco, nè il tempo
per ammirare te, dea del cielo.
Intanto entro brucio senza sosta,
nessuno ci sarà che mi conforti.

 

       Vorrei mandare un messo che ti dica
la pena che mi opprime notte e giorno,
ma temo che beffardo mi derida
dicendoti ch’io sono un bugiardo.

 

       Avviene ch’io ti seguo per parlarti,
ma tu rivolgi i passi in altro loco,
e me, tapino, lasci nell’angoscia,
invano spero almeno di parlarti.

 

       Allor ritorno a casa sconsolato,
mi chiudo dentro escogitando il modo
come poter entrar in quella torre
ove dimori bella come il sole.

 

       Ma niento ottengo e passo tristi giorni,
passa la gioventù, tempo d’incanto,
ma passa ancora la beltade tua
che per nessun fu sole o godimento.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Una risposta a ““O donna ch’io t’ammiri”, madrigale alla maniera dei poeti rinascimentali, di Cosmo Oliva, poeta in facebook gruppo ArtInsieme”

  1. Nel madrigale , così com’ era e come tu abilmente imiti, si comprende come la donna era vista dall’ uomo : solo oggetto di desiderio e spunto per una fantasia poetica. All’ epoca la donna non aveva alcuna libertà, neppure quella di scrivere versi. Una donna che scrive! Che idea! Per lei, il telaio, la cucina, il letto per fare figli, un matrimonio contrattato , come un affare, o il convento. Chi ha il merito del riscatto della donna? A parte la donna, la guerra. Il perchè è noto. In fabbrica mancavano gli uomini, morti o al fronte. Fu l’ inizio di un lungo cammino.

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