(ndr) Pubblichiamo l’articolo apparso sul quotidiano on line Piacenza Sera col quale gli esponenti del centrodestra in consiglio comunale contestano un video propagandistico proposto direttamente e autonomamente dal Sindaco di Piacenza Katya Tarasconi in merito alla costruzione del nuovo ospedale. Pur precisando che il confronto tra maggioranza e minoranza politica non mette in discussione la necessità della costruzione di una nuova struttura (si disquisisce solo in merito all’area nella quale collocarla di fatto ignorando la proposta tecnica presentata dal Comitato Salviamospedale di pari efficacia sanitaria ma di minor costo e di minor impatto sul contesto cittadino), sembra comunque rilevante la contestazione del metodo in contrasto comunque con una logica di confronto che tenga conto di tutti gli interessi in gioco come da ruolo della politica intesa in senso generale. Un passo falso, una caduta di stile da parte del Sindaco? Una scelta dell’area discutibile, un metodo di scarsa trasparenza, oppure la conferma che comunque la nuova struttura deve essere realizzata senza dubbi e discussioni, senza se e senza ma, prescindendo da un dibattito che valuti tutti i problemi connessi?
“Ci hanno raccontato di un video diffuso dal Sindaco che, si sottrae alle domande in consiglio comunale, mentre rilascia dichiarazioni a dir poco fantasiose durante le sue esibizioni mediatiche, in assenza di contraddittorio. Alle fantasiose affermazioni del Sindaco risponderemo nei prossimi giorni. Per intanto è palese che il Sindaco non si limita a raccontare favole nei video ma lo fa anche in Consiglio Comunale, a tacere della documentazione trasmessa ai consiglieri e resa pubblica ai cittadini”.
E’ l’intervento del centrodestra di palazzo Mercanti: i consiglieri di FdI, Lega e civica Barbieri – Liberi tornano sul progetto del nuovo ospedale di Piacenza, presentato durante l’ultima seduta del consiglio comunale. “Nelle cartine che noi consiglieri abbiamo potuto visionare, è evidenziata infatti una vasta area sulla quale potrà sorgere il nuovo Ospedale. Un’area di 210 mila mq, di proprietà, per il 90%, dell’Opera Pia e del restante 10% dei Fratelli Bracchi. Tecnici e Sindaco si sono affrettati a dirci che, in futuro, l’Ospedale avrebbe comunque una possibilità di espansione, con l’acquisto di terreni ulteriori rispetto a quelli compresi nell’area sopra detta”.”Caratteristica, questa, che l’Amministrazione più volte ha vantato anche – e soprattutto – per sottolineare come l’area 5 sarebbe migliore dell’area 6. Sussiste però un “piccolo” particolare, anzi due che ci erano ignoti in Consiglio Comunale. In primo luogo, i fratelli Bracchi nemmeno erano a conoscenza che il loro terreno fosse già compreso nel progetto del nuovo Ospedale. In secondo luogo, il progetto presenta la proprietà dei fratelli Bracchi come già facente parte dell’area 5. Ma allora dove sarebbe la possibilità di espansione?”
E’ l’intervento del centrodestra di palazzo Mercanti: i consiglieri di FdI, Lega e civica Barbieri – Liberi tornano sul progetto del nuovo ospedale di Piacenza, presentato durante l’ultima seduta del consiglio comunale. “Nelle cartine che noi consiglieri abbiamo potuto visionare, è evidenziata infatti una vasta area sulla quale potrà sorgere il nuovo Ospedale. Un’area di 210 mila mq, di proprietà, per il 90%, dell’Opera Pia e del restante 10% dei Fratelli Bracchi. Tecnici e Sindaco si sono affrettati a dirci che, in futuro, l’Ospedale avrebbe comunque una possibilità di espansione, con l’acquisto di terreni ulteriori rispetto a quelli compresi nell’area sopra detta”.”Caratteristica, questa, che l’Amministrazione più volte ha vantato anche – e soprattutto – per sottolineare come l’area 5 sarebbe migliore dell’area 6. Sussiste però un “piccolo” particolare, anzi due che ci erano ignoti in Consiglio Comunale. In primo luogo, i fratelli Bracchi nemmeno erano a conoscenza che il loro terreno fosse già compreso nel progetto del nuovo Ospedale. In secondo luogo, il progetto presenta la proprietà dei fratelli Bracchi come già facente parte dell’area 5. Ma allora dove sarebbe la possibilità di espansione?”