Nuove uscite letterarie: informazioni da Infinitestorie.it

Per gli appassionati del genere “Thriller, Horror, Noir”
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* Dono di cenere *

di Laurell K. Hamilton

(Ed. Nord, trad. di Alessandro Zabini, pp. 496, Euro 18,60)

Strane morti e attentati incendiari stanno colpendo le comunità di vampiri e licantropi di St. Louis. Anita Blake indaga. Gli indizi sembrano portare a Human First, l’associazione che nega ogni diritto alle creature sovrannaturali, ma i sospetti toccano anche la delegazione inviata a St. Louis dal Consiglio dei Vampiri. Jean-Claude, uno dei tre consiglieri, è accusato di tradimento, ossia di voler fondare un autonomo consiglio dei vampiri negli Stati Uniti insieme ad Anita e Richard, il maschio alfa dei licantropi. Anita, detta anche La Sterminatrice, è sempre più invischiata nel triangolo amoroso che la lega a Richard e Jean-Claude. Deve inoltre fare i conti con i nuovi poteri che si stanno ridestando in lei.
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 Per gli appassionati dei generi “Thriller, Horror, Noir” e “Sentimenti”
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* Contatto visivo *

di Cammie McGovern

(Ed. Garzanti, trad. di Barbara Bagliano, pp. 314, Euro 16,50)

È l’ora della ricreazione alla Woodside Elementary School. Adam, un bambino autistico di nove anni e la compagna di classe Amelia svaniscono nel nulla. Scatta l’allarme, partono le ricerche. Adam viene ritrovato alcune ore dopo nel bosco ai margini della scuola. Accanto a lui il cadavere della piccola Amelia, uccisa con una coltellata al cuore. Per la polizia la testimonianza del bambino è fondamentale, ma Adam non riesce a dire che cosa abbia visto o sentito. Si è chiuso in un silenzio invalicabile, un silenzio che anche la madre, Cara, non riesce a spezzare. Un aiuto inaspettato arriva da Morgan, adolescente con lievi deficit mentali, che sembra aver trovato un canale di comunicazione con il bambino. “Contatto visivo” è un thriller psicologico di rara intensità, la storia del rapporto tenero e complesso che lega una madre e il suo bambino. Cammie McGovern racconta la storia del piccolo Adam con forza e credibilità grazie a una scrittura capace di scavare nelle ombre del cuore umano.
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Per tutti
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* Le dame di Grace Adieu *

di Susanna Clarke

(Ed. Longanesi, trad. di Paola Merla, ill. di Charles Vess, pp. 252, Euro 16,60)

Il regno delle fate non è così lontano come potremmo pensare. Capita infatti sin troppo spesso di attraversare distrattamente un confine invisibile, ritrovandosi a fronteggiare principesse petulanti, vendicativi rapaci notturni, dame che ammazzano il tempo ricamando terribili destini, o di scoprirsi perduti lungo il sentiero infinito di una selva incredibilmente oscura, dove le case non hanno mai lo stesso aspetto due volte di seguito. È ciò che accade agli eroi di questi racconti, fra i quali appare nientemeno che sua maestà Maria Stuarda, oltre a un piacevolissimo quanto inaspettato ritorno: Jonathan Strange e il misterioso Re Corvo in persona. Con stile arguto e impeccabile, Susanna Clarke conferma la sua straordinaria abilità nel far interagire personaggi storici con quelli nati dalla sua penna. Per scoprire insieme a loro che la magia non è materia di tomi polverosi, e che dentro di noi si nascondono incantesimi più grandi di tutti quelli mai insegnati.
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Per gli appassionati del genere “Azione”
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* Lo sterminatore *

di Andy McNab

(Ed. Longanesi, trad. di Isabella Ragazzi e Stefano Tettamanti, pp. 382, Euro 18,60)

Gli anni di servizio nelle forze speciali inglesi del SAS, la morte della figlioccia Kelly e innumerevoli ferite nel corpo e nello spirito hanno messo a dura prova la tempra di Nick Stone, che soltanto ora, dopo l’incontro con Silky, sembra essere riuscito a rimettere insieme i pezzi della sua vita. Ma quando Charlie, un vecchio compagno d’armi da poco ritrovato, sparisce per imbarcarsi in una folle avventura nella Georgia stravolta da un feroce capo terrorista, Nick non ha scelta: deve riportare l’amico a casa sano e salvo. Questo era il giuramento degli uomini del SAS e Nick sente ancora il peso dell’onore. Nel Caucaso, tuttavia, lo aspettano avventure e sorprese che non avrebbe mai immaginato. Un lavoretto semplice si rivela una trappola mortale. E non c’è solamente l’amico da salvare, Nick deve badare anche a un dossier che rischia di smascherare un mostruoso complotto tra terroristi e multinazionali per alimentare l’odio in nome del profitto.
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Per gli appassionati del genere “Attualità”
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* La tentazione dell’Occidente *

di Pankaj Mishra

(Ed. Guanda, trad. di Federica Oddera, pp. 416, Euro 18,00)

Le stelle di Bollywood e le vette dell’Himalaya, il laicismo di Nehru e il nazionalismo indù, la jihad pachistana e l’Afghanistan dei talebani: quello di Pankaj Mishra è il diario di un viaggio nello spazio e nel tempo attraverso le contraddizioni del subcontinente indiano, un’analisi lucida che spazza via i cliché più scontati sull’Oriente e il suo fascino e accompagna il lettore alla scoperta di un mondo in drammatico fermento. Un resoconto coraggioso e appassionato, in cui la grande Storia si mescola alle parole di decine di persone comuni per raccontare la complessità sconcertante di Paesi radicalmente diversi tra loro, ma posti tutti di fronte allo stesso dilemma: come può un popolo dalle tradizioni plurisecolari approdare alla modernità?
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Per gli appassionati del genere “Viaggio”
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* La casa del califfo *

di Tahir Shah

(Ed. Ponte alle Grazie, trad. di Martina Visentin, pp. 336, Euro 16,50)

Che cosa spinge Tahir Shah a lasciare Londra e a trasferirsi con tutta la famiglia a Casablanca? Certamente i ricordi dell’infanzia, e poi il desiderio di fuggire l’opprimente grigiore londinese; ma, a ben vedere, dietro a una decisione tanto radicale non c’è tanto il gusto per l’esotico, quanto piuttosto la ricerca della libertà e di una terra dove poter finalmente essere se stessi. Certo non tutto è così facile come sembra. L’impatto con la vita e la società marocchine si rivela alquanto complicato: i silenzi inspiegabili della gente, il fatalismo esasperato, il rapporto assurdo con le istituzioni, l’illusione e l’inganno elevati a regola di vita. Ma emergono anche l’amore per i bambini, una solidarietà discreta e commovente, e, non ultimo, il gusto per la bellezza, coltivato da misteriosi artigiani custodi di una tradizione millenaria. Microcosmo di una società tanto controversa è Dar Khalifa, la casa del Califfo, dove Tahir si trasferisce con la famiglia in un quartiere popolare di Casablanca: le interminabili opere di ristrutturazione della grande casa, e le storie che riemergono dalle sue stanze, diventano lo sfondo e in un certo modo il simbolo della crescita spirituale e culturale dei suoi inquilini, fino alla scoperta di un nuovo equilibrio e della pace.
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Per gli appassionati del genere “Sentimenti”
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* Supermamme disperate *

di Kirsty Scott

(Ed. Salani, trad. di Paolo Antonio Livorati, pp. 384, Euro 15,00)

Gwen è una serena mamma a tempo pieno: ha tre figli deliziosi ed è felicemente sposata con Rob. I suoi problemi più grossi sono un fondoschiena che continua a muoversi dopo che lei si è fermata e un figlio ossessionato dagli organi riproduttivi. Tutto questo finché due fulmini a ciel sereno non arrivano a stravolgere il suo mondo quasi perfetto. Alison è una mamma in carriera, adora sua figlia, ma dal momento che conciliare la maternità col lavoro l’ha lasciata con orari da far quadrare, un costume da iguana da cucire e un mal di testa perpetuo, una famiglia più numerosa, come desidererebbe suo marito Duncan, è l’unico impegno che non ha in agenda. Katherine è ricca, bella, magra e (apparentemente) spensierata, ma in realtà è soltanto una moglie trofeo e ormai suo marito Harry l’abbraccia soltanto in occasione di qualche evento mondano, mettendola in mostra come farebbe un macellaio con un bel pezzo di carne. Che cosa hanno in comune queste tre donne, tanto diverse tra loro? Le attende un lungo anno scolastico, fuori dai cancelli ad aspettare i loro figli, per scoprirlo.

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Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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