“My angel”, racconto e disegno di Ale Caniggia Canova, artista in Brescia

Il vento soffiava forte, urlando tutta la sua rabbiamista a una pioggia di gelide tristezze.Trovò riparo in una grotta e subito udì un rumore.con passo lento ma curioso, si addentrò e scorseun riflesso tremolante di luce. I suoi occhi , ancora bagnati dalla pioggia, cercavano un immagine da scorgere. Poco più in la stava una ragazza a scaldarsi al caldo di un fuoco improvvisato. Si avvicinò e vide che tremava, gli occhi gonfi di chi ha speso troppe lacrime per un mondo che l’aveva segnata. Si tolse la giacca e l’appoggiò sulle sue spalle. Lei sorrise, aveva il viso di un angelo. Si mise seduto e la guardò..Sentì la sua presenza dentro di se , ma non riusciva a riconoscerla.Cominciarono a parlare e lei raccontava della sua vita come fosse la loro, lui continuava a non capire. Gli occhi di lei riflettevano immagini di una storia che abitava in lui da sempre. Poi, scese il silenzio, ma i loro occhi continuarono a raccontarsi , come fossero all’unisono.Ad un tratto la mano di lei prese la sua, lui sentì un calore arrivargli dentro. Si avvicinò e la baciò, dolcemente , mentre si perdeva nel suo abbraccio. Si addormentò e al risveglio lei non c’era più, svanita nel nulla , come un sogno finito troppo presto . Uscì dalla grotta e trovò un raggio di sole ad accoglierlo. Cominciò a pensare che forse tutto aveva un senso…Cominciò a pensare al bacio che aveva rubato al suo angelo…..

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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