Milano Expo, orgoglioso del tuffo tra le genti transumanti

Posso capire chi, per scelta personale, non ne ha voluto sapere di immergersi nella calca di Expo. Coda all’ingresso, code ai padiglioni (ma in una giornata una decina di ‘minori’ li puoi visitare), mandrie bisontiche in transumanza nello spazio comune del decumano.

Oppure ha sdegnosamente espresso, tramite l’assenza, una forma di protesta per il solito vizio italico degli appalti ‘manovrati’, delle tangenti, dei lavori affidati agli amici degli amici e ai compagni di cordata, politica o meno che fosse e che sia.

Altro motivo di dissenso, lo scarso approfondimento del tema generale dichiarato, ovvero l’alimentazione nel terzo millennio, quello dei sette miliardi e più di soggiornanti terrucoli nel nostro bistrattato pianeta Terra.

Insomma. Deciso distacco personale da quello che si rivela un grande baraccone mediatico. Sono tanti i motivi, tutti legittimi, tutti comprensibili, tutti anche condivisibili, per tenersene lontani. Come scelta individuale.

Resta tuttavia, con i suoi 21 milioni di biglietti venduti, una grande festa di popolo. Per questo, se sono comprensibili le scelte individuali, risulta difficile capire gli inviti apparsi nei social network al boicottaggio da parte degli esponenti di movimenti politici che pure vorrebbero vantarsi di rappresentare quello stesso popolo transumante negli spazi della grande kermesse.

Come credere, come sostenere quei movimenti, M5S in testa, i cui rappresentanti dichiarano con orgoglio di non essere stati ad Expo? Di non essersi confusi con la massa? Con quel 90% che, alla fine, nonostante tutto, si dichiara soddisfatto della visita?

Un movimento politico popolare, che si pretende rappresentante delle genti, non dovrebbe scendere tra le genti per capirne le motivazioni? Atteggiamenti di snobbismo intellettuale portano all’isolamento e alla marginalità lasciando spazio a chi riesce ad entrare in sintonia con le genti, nonostante le mani troppo lunghe e le tante contraddizioni. Vocazione al minotarismo, duri e puri e come tali relegati in una nicchia lasciando altri a smaneggiare a gran ganasce.

Per cui dunque non restano che pochi giorni ma se appena possibile non perdiamo l’occasione visto anche che ora i prezzi dei biglietti sono decisamente abbordabili (da 40 a 19 € e alla sera ridotti a 4/5 €). Esserci per capire e poi eventualmente giudicare, dissentire e criticare. Avanti, c’è posto.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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