“Lucia: inizia una nuova vita di luce e serenità. Buon tempo per te, cara amica ed ex collega”

Il saluto per la pensione di Lucia

Lucia lavorava in un settore diverso dal mio, in Azienda Asl. Ma un giorno i nostri destini s’incrociarono. Il Direttore del personale mi informò che poteva essere assegnata alla mia Unità Operativa ospedaliera. Però, mi avvertiva, c’era un però. Lucia veniva trasferita per aver contestato, da sindacalista, i metodi del Direttore della sua struttura, definiti iniqui e faziosi. Addirittura era stata tra i proponenti di una richiesta all’alta dirigenza aziendale di una destituzione di quella dirigente o comunque di un cambio di ruolo. Insomma, un tipino peperino, indomita o, come si può anche dire, secondo alcuni una spaccaballe. Ma io conoscevo bene, quella mia collega sua dirigente. Una volta, in riunione, l’accusai di scorrettezza intellettuale, di opportunismo, di fazioso personalismo. Più o meno le stesse accuse dell’azione sindacale che, per inciso, non ottenne soddisfazione: troppi gli appoggi esterni di quella dirigente legata al mondo cattolico e, concludendo, raggiungeva gli obiettivi numerici aziendalmente dati per cui tutto bene. Con metodi discutibili? Nessun problema per una Direzione strategica più attenta ai numeri della gestione economica che non ai bisogni di condivisione e di soddisfazione del cittadino (e dei dipendenti), chi si sentiva discriminato aveva aperte le porte della richiesta di trasferimento. E in effetti erano tante le richieste formali o informali (per paura) di trasferimento anche verso la mia Direzione, basata sull’ascolto e sul rispetto delle problematiche dei lavoratori e contemporaneamente dei bisogni di cittadini e residenti tutti. Le avvertenze (corrette) di Luigi, Direttore del Personale, mi suscitarono un sorriso. Invero a priori apprezzai il coraggio di Lucia che agiva non per sé stessa ma a tutela dei diritti dei colleghi, almeno di quelli (tanti) che si sentivano discriminati con situazioni al limite del mobbing. In più ero convinto che dar fiducia ad un sindacalista, anche a prescindere dalla sigla di scelta (nel caso di Lucia una formazione autonoma), perché comunque potenzialmente orientato al rispetto dei bisogni dell’utenza, ovvero dipendenti e prima di tutto i cittadini. Così confermai a Luigi l’accoglienza “in prova” come con tutti col patto di verifica dell’opportunità dopo qualche mese. Così un giorno Lucia si presentò col suo sorriso solare nel mio ufficio e fu serenità e condivisione fin da quella prima chiacchierata. Iniziò la collaborazione accettando lo spirito che le regole valgono se sono al servizio dei bisogni dei cittadini e non viceversa per cui si applicano sì, ma talvolta in casi e situazioni particolari possono essere interpretate, adeguate al bisogno del cittadino (o del dipendente). In pratica serietà nell’applicazione delle regole ma nella disponibilità nell’ascolto dei bisogni dei singoli.

Tre colleghe determinanti nella condivisione delle linee d’azione della mia Direzione dalla parte dei cittadini: Graziana, Lucia, Lidia

E, credo, Lucia si sia trovata bene, nel lavorare insieme, come io ho trovato massima condivisione e… serenità quotidiana, tranquillità nella consapevolezza del suo impegno che mi garantiva copertura nel settore di competenza rispetto al mio non certo facile ruolo di Direttore “anomalo” in quanto dalla parte dei bisogni dei cittadini assistiti troppo spesso osteggiati dalla Pubblica Amministrazione chiusa ad ogni confronto invocando regole rigide indiscutibili. Ora Lucia ha deciso, in fondo ancora giovanissima, di dedicarsi ad una vita diversa nella quale potrà privilegiare ancora più il bisogno di serenità e di felicità delle nostre genti sempre con quel suo sorriso solare, quella luce negli occhi che veramente sa trasmettere pace interiore, un sospiro, un istante di sollievo di fronte ai difficili percorsi della vita. Ecco, di fronte agli anni di lavoro comune, io non posso far altro, sia come suo ex Direttore sia semplicemente come persona, che ricordare e ringraziare Lucia e, a mia volta, regalarle un sorriso.

Una festa nel verde, torta, panini, un sacco di risate e luminosi sguardi di amici e amiche a salutare: buon tempo a te, Lucia, e tanta serenità

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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