“Lili Marlene”, canzone di pace nella versione di Milva, compagna socialista

Lili Marleen (a volte citata come Lili Marlene) è una celebre canzone tedesca divenuta famosa in tutto il mondo durante la seconda guerra mondiale. Il testo originale, intitolato “La ragazza di una giovane sentinella”, è di un poeta tedesco, Hans Leip, soldato sul fronte russo nel 1915. Il nome della protagonista, “Lili Marleen”, fu coniato unendo quello della ragazza di Leip (figlia di un ortolano) con quello di una giovane infermiera, Marleen, che, invece, sembra essere stata la ragazza di un commilitone. Nonostante il carattere decisamente antibellico del poemetto, il testo fu messo in musica da Norbert Schultze nel 1938 e cantata da Lale Andersen col titolo “La ragazza sotto il lampione”. Divenne poi famosa col titolo “Lili Marleen” quando venne trasmessa nel 1941 da una radio militare tedesca e diffusa tra gli Africa Korps del feldmaresciallo Erwin Rommel e successivamente da Radio Belgrado sempre per intrattenere l’esercito tedesco. La sentinella sembra più interessata alla sua bella che al suo dovere di soldato del Reich. Più che il bisogno di correre a combattere per il Führer e per la patria sembra avvertire la nostalgia delle serate passate con lei sotto il fanale davanti alla caserma. Ha perfino un moto di ribellione quando suona la ritirata e sembrerebbe quasi tentato a rischiare tre giorni di consegna pur di strappare qualche minuto ancora con lei. La canzone diviene popolarissima anche tra i nemici. La radio viene captata in quasi tutta l’Europa e l’Africa settentrionale e tutte le sere l’appuntamento delle dieci meno cinque diventa un’abitudine anche in Francia, in Gran Bretagna, in Polonia, in Russia, tra le truppe del Commonwealth in Egitto, tra i soldati italiani in Grecia e in Libia, sulle navi a caccia di sommergibili nel Mediterraneo o al largo della Norvegia. Dopo poche settimane girano già versioni in inglese, che vengono cantate anche in America, in italiano, in francese, in olandese. Capita che i soldati d’una parte e dell’altra, che passano le giornate a spararsi addosso, canticchino la stessa melodia, provino le stesse nostalgie, sognino nello stesso modo la pace. Insomma, una canzone d’amore contro la guerra della quale Milva in Italia ha dato, con la sua voce, l’interpretazione più intensa ed è appunto con quella che, ora che ci ha lasciati, la vogliamo ricordare. Peraltro con un inciso: Milva era impegnata politicamente ed era socialista. Socialista dell’era pre craxiana, quella dei Nenni e dei Pertini, tanto da dichiarare: “L’avvento di Craxi ha portato alla distruzione del partito socialista e tutti noi che eravamo socialisti, ad esempio Strehler, abbiamo deciso di votare Pci“. Per quanto mi riguarda, no, non ho mai votato Pci: orgogliosamente anticraxiano fin dalla sua elezione a segretario nel 1976, “in sonno” da fine anni ’80 quando anche la sinistra interna si appiattì sulle posizioni autonomiste, non ho rinnovato la tessera dal 1992. Solo qualche anno dato, sciolto il Partito, costituito il Movimento Laburista da Valdo Spini, ho partecipato al percorso di confluenza nel PDS e quindi nei DS orientati ad aderire al socialismo europeo.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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