“Le Spettrali ‘Presenze’ nella Metropolitana di Londra”, articolo pubblicato in fb da Kella Tribi

In Inghilterra i fantasmi sono di casa, fanno un po’ parte del folklore d’oltremanica, e rientrano talvolta nello stereotipo di ciò che viene considerato British.

Tra i tanti luoghi di avvistamenti di entità sovrannaturali non poteva certo mancare la metropolitana di Londra che, con le sue 382 stazioni che si snodano sotterranee, alcune delle quali ormai abbandonate, rappresenta uno dei luoghi più iconici della capitale. Nel corso della sua lunga storia, iniziata nel lontano 1843 quando l’inaugurazione della galleria sotto il Tamigi, progettata dall’ingegnere Marc Brunel, diede l’avvio ai titanici lavori di quella che i londinesi ed i pendolari chiamano semplicemente the tube, innumerevoli sono state le testimonianze di chi ha sostenuto di aver percepito il manifestarsi di presenze paranormali.

La stazione, sulla Central Line, fu utilizzata come rifugio antiaereo nel corso della seconda guerra mondiale. Il 3 marzo del 1943, durante un bombardamento, mentre le persone correvano a ripararsi, una donna con il carrozzino inciampò, seguita da un vecchio, provocando una reazione a catena che causò la morte per soffocamento di 173 persone.

Tra i corpi recuperati figuravano 60 bambini. Numerose testimonianze del personale notturno della metro, di quando cioè la stazione è sotto controllo, ma chiusa, concordano nel riferire di avvertire continue grida di panico e di pianto di bambini.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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