“Le scrittrici della notte”, raccolta di racconti a cura di Loredana Lipperini, ilSaggiatore editore, 2021

Cimiteri infestati, bare inchiodate troppo in fretta, corpi palpitanti di terrore, simulacri in cui albergano divinità intrappolate e spettri assassini di donne innamorate. Loredana Lipperini indice una seduta spiritica e chiama a raccolta le scrittrici della notte: donne che hanno sfidato il canone letterario, che si sono cimentate con il fantastico e con il perturbante e ancora terrorizzano chi mette gli occhi sulle loro pagine. La corona di racconti composta da Loredana Lipperini mostra tutte le sfumature nella palette del buio letterario. Troviamo il gotico spettrale di Carolina Invernizio e Marchesa Colombi, la tensione al sublime e all’eroico di Paola Masino, il fantastico frammisto al folklore di Grazia Deledda e Matilde Serao, la fusione di ricordo e fantasticheria di Anna Maria Ortese, la visionarietà poetica di Gilda Musa e Chiara Palazzolo – due autrici che hanno scardinato i cancelli della letteratura di genere e che, come Paola Capriolo, hanno saputo aprire il fantastico a nuove, contemporanee vastità. In poche parole, l’orrore al femminile con un’evidenza in particolare: il risveglio nella cassa ormai chiusa di una morta ancora viva. Forse la situazione che più terrorizza i viventi. Che fortuna se la tomba ancora non è coperta dalla terra, se la cassa ancora non è sigillata, se il risveglio avviene per tempo, se il custode del cimitero è nei paraggi e sente quei colpi che sembrano provenire dall’interno della cassa. Letteralmente, ritorno alla vita. Ma non tutte hanno questa fortuna, non per tutte il destino e la Nera Signora sono in vena di compiacenza e di collaborazione. Talvolta il risveglio risulta tardivo, la cassa è già sepolta, la lastra sigilla già la tomba, il custode del cimitero sta già sorseggiando il meritato bicchiere di vino. Allora non resta altro che l’urlo del terrore più puro. Che nessuno può ascoltare.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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