“Le inchieste del commissario Collura”, racconti di Andrea Camilleri, Oscar Mondadori, edizione 2007

All’inizio fu “La forma dell’acqua”, il primo romanzo col quale inizia la lunga saga del commissario Montalbano ma, come rivela lo stesso Camilleri, inizialmente lo scrittore era indeciso tra due nomi tipicamente siciliani da dare al protagonista. Alla fine, in onore a Vàzquez Montalbàn, “vide la luce” appunto Montalbano e Cecè Collura rimase personaggio incompiuto, sconosciuto errante nel limbo della mente dello scrittore. Ma, come nella vita reale, “mai dire mai”, crederci sempre ed ecco che anche per Cecè, personaggio per lunghi anni in cerca d’autore, si aprono le pagine della carta stampata. Grazie al quotidiano La Stampa di Torino che nell’estate del 1998 chiede allo scrittore otto racconti da pubblicare settimanalmente per allietare lettori e turisti a rosolare in spiaggia a mostrar le chiappe chiare. Così arriva Cecè, poliziotto momentaneamente in convalescenza dopo essere rimasto ferito in una sparatoria e che accetta di partecipare ad una crociera svolgendo anche il ruolo di commissario di bordo: non è un vero e proprio poliziotto ma è la persona che si occupa del buon andamento dei croceristi, della crociera stessa e del personale di bordo. Otto racconti, dunque, nei quali ne succedono di tutte un pò. A partire dal primo nel quale il personaggio all’attenzione di Cecè assomiglia ad un certo miliardario che in gioventù ha fatto il cantante sulle navi da crociera, che è stato Presidente del Consiglio e che, a sessant’anni suonati, torna in incognito a fare il cantante sulla nave dove si trova Collura. A seguire gli altri sette racconti che appassionano e divertono, dalla passeggera tormentata da un fantasma, dall’altra che vede una bella assassinata, del petroliere “femminaro”, dai gioielli forse finiti in fondo al mare, alla scomparsa di una bimba (forse l’unico triste, coinvolgente, letteralmente strappalacrime ma bellissimo), perdonando allo scrittore il vezzo di inserire parole e frasi nello ‘slang’ siciliano non sempre di facile comprensione almeno per il lettore polentone del nord del BelPaese per il quale già risulta difficile la comprensione della ‘lingua toscana. Pubblicati poi dalla Libreria dell’Orso nel 2002 a Pistoia, e successivamente dalla casa editrice Mondadori nel 2007, Suso Cecchi d’Amico ha tratto una sceneggiatura dai racconti ma la proposta cinematografica non si è realizzata mentre è andata a buon fine la composizione di un’opera lirica, rappresentata in vari teatri italiani, su un libretto di Rocco Mortelliti tratto dal racconto Il fantasma nella cabina. Non ha invece trovato seguito, e lo si rileva con rammarico, l’idea di Camilleri di un romanzo dedicato nel quale Cecè potesse incontrare l’amico Salvo.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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