“La voce del crimine – 87° Distretto” romanzo giallo di Ed McBain, Einaudi editore, edizione 2018

Prosegue l’opera di Einaudi di ristampa dei gialli thriller coi quali Ed McBain (ovvero Evan Hunter, nato Salvatore Albert Lombino, 1926 – 2005) ci proponeva le storie dell’87° Distretto di New York e in particolare del detective Steve Carella coi colleghi Mayer Mayer, Cotton Hawes, Berty Kling. Sono tre le questioni di ordine pubblico che si trovano ad affrontare. Innanzitutto il cadavere rinvenuto in una casa disabitata di un giovane crocefisso, un omicidio sconvolgente per l’atrocità usata. Contemporaneamente ecco le azioni di un misterioso ladro che, approfittando dell’assenza temporanea per lavoro o per vacanza dei proprietari, provvede a svaligiare abitazioni ed appartamenti signorili. Infine, il business più intrigante: l’arrivo una dietro l’altra in Distretto di fotocopie di foto che vogliono formare un indovinello capace di stimolare la fantasia e la perspicacia dei detective, una provocazione di una vecchia conoscenza, il Sordo, che ritiene i nostri incapaci di adeguato intelletto. “Bello, alto, intelligentissimo, abilissimo e astuto“, così lo definisce Maurizio de Giovanni (scrittore, sceneggiatore e drammaturgo italiano, autore perlopiù di romanzi gialli, grande ammiratore delle storie dell’87° Distretto) nella presentazione, “con un lieve difetto fisico, che lo rende unico, riconoscibile, in qualche modo ancora piú temibile. In tutto e per tutto perfido, maligno ed egoista, ma anche affascinante, enigmatico e interessante. Signore e signori, ecco a voi il Sordo“. Non resta quindi che impegnarsi anzi abbandonarsi alla lettura che scorre piacevole e coinvolgente, rendendo simpatici i protagonisti naturalmente ad eccezione del Sordo (comunque geniale nella sua azione criminale) e di chi, chiunque sia, si è macchiato dell’efferato omicidio del misterioso giovane rinvenuto nella casa abbandonata.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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