“La pace filastrocca che piace”, lirica di Mimmo Mollica

La pace fa molto rumore,
è frastuono che piace
e dà il batticuore
ad ogni seguace.

È un fragore assordante,
una bomba che esplode
sul mondo arrogante,
violento e rapace.


La pace si indigna e non tace,
è una voce di bimbo che grida
“è scoppiata, è scoppiata la pace”.
È conquista, è vittoria, è una sfida,
l’invenzione geniale più audace
perché il mondo, tranquillo sorrida.

La pace è la casa di tutti,
e di tutti, d’ognuno è la pace:
è una pianta che dà molti frutti,
è una quercia possente e tenace.

È la guerra che semina lutti,
ma chi semina su questa terra
tanti semi di pace sincera
farà di ogni lembo una serra
e ogni giorno sarà primavera.

La pace non è solo un diritto,
ma un impegno costante, un dovere;
non è un posto trovato in affitto,
ma un immenso, agognato piacere.
Certo, è assai faticoso il tragitto,
ma è la cosa più bella che possa accadere.

Se la pace si potesse comprare
sarebbe un fantastico affare:
tu dai pace alla Terra e stabilità,
io do pace fraterna e ti do libertà.

Ma la pace non è in vendita sai…
e acquistarla non potremo mai,
possiamo cercarla noi insieme però
e un metodo adatto io forse ce l’ho.

Seduti su una nuvola bianca
abbattiamo steccati e confini:
tutto il mondo sarà zona franca,
noi saremo soltanto inquilini
del Pianeta che Lui ci ha donato,
amici sinceri, fratelli e cugini,
sarò il nuovo fratello adottato,
eterni compagni di gioco e bambini,
saremo i figli di un mondo rinato.

Ama tutti, non far male a nessuno,
non c’è pace se non c’è libertà,
non saremo mai in pace se ognuno,
del mondo, non lotta le sue atrocità.

Tieni a bada ogni giorno i tuoi vizi
e stai in pace con i tuoi vicini,
non avere giammai pregiudizi,
siamo autori dei nostri destini,
dobbiam farci di pace fautori
perché il nuovo anno ci trovi migliori.

Diciam pace ogni giorno,
ripudiamo la guerra
e vedremo d’intorno
rifiorire la terra.

La pace non solo si sogna,
potrà diventare realtà,
ma per custodirla bisogna
sognarla con gran volontà.

L’umanità ponga fine alla guerra,
a discordie ed atrocità,
se il mondo ferisce ed atterra
può porre fine all’umanità.

Pace non vuol dire soltanto
fermar le guerre e le ostilità
che danno il dolore ed il pianto,
bisogna fermare l’immoralità.

La pace non è mai un sovrappiù
e un trattato di pace
puoi siglarlo anche tu:
basta dire “ne sono capace
e di far la pace non smetterò più”.

“Ti prometto con tutto il mio cuore
di donarti la mia gioventù,
cancelliamo ogni antico rancore
e sfatiamo qualunque tabù,
io sarò il tuo fantastico amico,
per me fantastico sarai pure tu”.

Fonte: tiraccontounafiaba.it

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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