E giunse la notte sui piedi bucati
arranco nel fango in quella salita
cercando riparo sulla bruna collina
tra gli alberi il vento che grida
che porta con se i rumori del pianto
inonda le menti scioccate e annebbiate
da qui li vedo vedo le ruspe
mostri di ferro
in mezzo al fetore di carni bruciate
ridono e sparano a bandiere fantasma
scavando buche per carne innocente
invano i miei sforzi
a non gridare all’orrore
e le mani che stringo
adesso bambine
gridano aiuto giurando vendette
tremante do un morso al formaggio
tremante quel viso
che mi fissa impotente
le passo il formaggio
che mi strappa di mano
con morso cattivo duro rabbioso
e attorno le spine
che straziano il petto
e attorno le spine
come unico letto
e quel fetore che sale
quel fetore che fa cosi male
si mischia al mio pianto
al mio piccolo sogno
e intorno le spine che mi bucano il cuore.