Il “vuoto” lasciato da Gianpiero Gregori, ex collega all’Asl piacentina

Gianpiero Gregori, a destra, nella gara d’addio di Roberto Baggio

Ci ha lasciati Gianpiero Gregori, già dirigente amministrativo nell’Asl piacentina legato al mondo dell’A.I.A., l’Associazione degli Arbitri. Direttore di gare fino alla serie C negli anni ’90 fu poi assistente (guardalinee) negli anni 2000 arrivando alla massima serie e sui campi in gare internazionali. Di questa fase della sua vita non so nulla salvo ricordare una bandierina alzata forse impropriamente per negare un gol ad una squadra blasonata che purtroppo non ricordo, episodio che lo portò all’onore delle cronache su tutti i quotidiani del lunedì con durissime contestazioni da parte dei tifosi. Quanto invece al lavoro in Asl, fresco d’assunzione mi venne affiancato al Servizio Personale nel 1989 come addetto alle pratiche di formazione. Il lavoro comune tuttavia durò pochi mesi, a settembre accettai un posto dirigenziale a Mirandola (Mo) e Gianpiero prese il mio posto di semplice travet. Per qualche mese ci siamo sentiti via telefono per un supporto d’esperienza da parte mia, poi le nostre strade si divisero definitivamente. Io traferito a Castel San Giovanni, lui al Settore Economato (acquisti beni e servizi) a Piacenza. Quando poi subentrò l’accorpamento delle tre ASL della provincia piacentina ci ritrovammo nella stessa sede ma lui in Corso Vittorio Emanuele prima e in Largo Anguissola poi, io in Ospedale. Insomma, i nostri rapporti e incontri si sono contati sulle dita di una mano. Non posso definirlo un amico e forse nemmeno un conoscente. Un collega, praticamente, attivo in un settore completamente diverso dal mio. Infatti quando dopo il 2 maggio 2020 per me è giunta l’ora della pensione, agli amici e ai conoscenti effettivamente tali (un ottantina circa rispetto agli oltre 3500 dipendenti) coi quali avevo condiviso gli anni di lavoro comune, ho fatto dono del mio ultimo libro. Non a lui: la sua vita era del tutto estranea rispetto alla mia. Così, quando l’ex collega Carla Zoni sabato mi ha telefonato annunciandone, costernata, la dipartita, non ho avuto né lacrime né opere di bene. Però, non lo posso negare, la notizia ha lasciato un vuoto. La consapevolezza che una persona più giovane (aveva 62 anni), in pensione credo dal 1° giugno, finalmente a godersi la libertà con l’amico andando in Colombia ci ha preceduto nell’Altr/Ove. Beh, tutto questo ha lasciato un vuoto, la consapevolezza che nulla è eterno, comunque sia “All things must pass” per cui … qualunque sia stato il tuo percorso di vita, ora riposa in pace. Ciao, Gianpiero.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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