“Il grande fiume Po”, lirica di Elio Zago

Si muove lento
maestoso
attratto dal mare.
Accarezza le sponde
crogiolandosi al sole.
Tiepido è il giorno
il cielo sereno.
La gente lo ammira
come sempre incantata.
Ma quando tutto s’abbuia
con nuvole piene di pioggia
e il vento sibila forte
le onde s’ingrossano
e sbattono le barche ormeggiate.
Allora nessuno è tranquillo.Già a metà Novecento
aveva tradito
la terra polesana.
La pioggia caduta abbondante
a monte
ne aveva aumentato
la regolare portata.
Il fiume in piena
sfidava gli argini
alti
sui fianchi.
Ma un’ondata inattesa
rompendo ogni difesa

aveva allagato
con imprevedibili vortici
la circostante pianura.
Erano stati giorni tremendi
le case allagate
il bestiame disperso
la gente sui tetti
in attesa d’aiuto.
Ingenti danni alle cose
i raccolti distrutti
una distesa d’acqua uniforme
e tanta paura.
Rialzate le barriere
e rese più forti
nuovo amore esplose
per tanto splendore.
Ora il fiume
placido
si finge domato
ma è sempre in agguato.

La poesia è tratta dal sito ‘La Recherche.it’, rivista letteraria on line. Le immagini sono scatti di Dalila Ciavattini a Roncarolo di Caorso

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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