“Il drammone del PD”, intervento di Daniele Verzetti Rockpoeta in Genova

Toglietemi una curiosità: ogni qualvolta ci si avvicina ad un evento in casa PD la minoranza fa una caciara pazzesca; ora è arrivata perfino e giustamente se non sei più di quel parere o di quella linea politica, a minacciare la scissione. Solo che poi si va in Assemblea come ieri, Renzi concede il congresso (ma alle sue condizioni sotto il profilo della tempistica) si vota e soltanto una manciata vota contro.

Allora mi viene da pensare che più che minoranza si tratti di una piccola specie da far proteggere dal WWF. Ora attenzione, io non condivido la politica di Renzi né il suo autoritarismo, ma è anche vero che se a contestarlo sono in 12 non si tratta di grossi numeri e una volta ascoltati quei numeri è normale che lui metta al voto e tiri dritto. Io cmq prima di arrivare alla scissione, proverei, se fossi in loro, ad attendere il congresso e vedere se un loro uomo (Emiliano?) magari vince e conquista la segreteria del PD.

Certo una scissione avrebbe un importante senso politico: il PD diventerebbe davvero un partito di centro – quasi – destra perdendo ogni connotazione operaia e di sinistra. D’altronde già ora Marchionne è uno dei loro…

Finisco dicendo che se qualcuno si illudeva che il lupo perdesse il pelo ed il vizio, ha visto invece tristemente confermato il proverbio poiché Renzi non è affatto cambiato. Analizzare questioni europee e legate ai massimi sistemi facendo appello ad esse per farsi seguire quando poi è lui il primo a voler la resa dei conti sulle piccole cose su quelle che lui definirebbe facezie, dimostra come il discorso dell’altro ieri sia stato solo un esercizio di stile per fingere di voler ricompattare il partito. O meglio lui ci sta a ricompattarlo a condizione che tutti lo seguano come cagnolini ammaestrati. Ma qualcuno abbaia fuori dal coro e non ci sta. E questa minoranza deve decidere se restare ad abbaiare a vuoto o seguire il proprio pensiero con dignità.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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