Ad oltre due anni dal ‘contatto‘ con la belva sono ancora qui impegnato nel salvare il salvabile. In poche parole: Covid, post Covid, long Covid e chi più Covid più s’arrabatta. Per esempio non solo devo usare un bastone, di quelli stile Nobil Homo (utile all’equilibrio), ma comunque il camminare è laborioso. Percorro (lentamente) diciamo 100/200 metri, sento una dolia al muscolo della gamba sinistra, meglio una piccola pausa di qualche minuto, poi si riprende. Per questo ogni ‘uscita’ deve essere programmata a dovere, nei minimi dettagli, valutando bene le mie possibilità.
In questo caso, definito lo scopo (innanzitutto la visita ad un’interessante mostra d’arte ospitata in Villa Reale) inevitabile la ricerca di un alloggio abbastanza vicino e non eccessivamente lontano da altre possibili tappe. Nasce così la scelta dell’Hotel De La Ville, quattro stelle lusso ma incredibilmente ad un prezzo notte non troppo distante dalla media di un normale tre stelle in alta stagione. E comunque con parcheggio riservato compreso e soprattutto a distanza di un minuto a piedi (che nel mio caso diventano tre) dalla sede della mostra.
Insomma, una scelta praticamente obbligata ma una sistemazione andata ben oltre alle più rosee aspettative: una struttura elegante, accogliente, con personale estremamente disponibile, un soggiorno decisamente di livello superiore immerso nell’arte tra dipinti, stampe d’epoca, oggettistica di pregio da ammirare. Certo, per un aperitivo in due abbiamo pagato 28 € ma abbiamo compensato evitando con cura il ristorante (del resto quando abbiamo pensato l’azzardo era troppo tardi, tutti posti occupati), scegliendone un altro a poca distanza nel viale del parco (dove comunque per due primi, acqua, vino, dessert e caffè abbiamo pagato 50 € ma questi, dopo gli aumenti legati alle sanzioni alla Russia, sono i prezzi di stagione grazie a Draghi, Putin, Biden e compagnia cantante).
Credo questa sia la prima volta che nel blog rendo omaggio ad un fatto particolarmente personale ma veramente mi sono ritrovato in un ambiente d’altri tempi e, dopo aver frequentato nella vita decine e decine di alloggi (alberghi, stanze, appartamenti, campeggi, ecc.), per la prima volta sono rimasto a bocca aperta, piacevolmente impressionato oltre misura.
Concludo infine con un’annotazione: entrando per la prima volta in città, pur aiutati dall’app google map, abbiamo commesso un errore e ci siamo ritrovati in piena ZTL. Certo, è stato un piacere passare in piazza Duomo, ammirare il Ponte dei Leoni, ma la sensazione di dover ricevere una multa coi fiocchi non lo nego ha preoccupato. Via mail ho contattato gli uffici della polizia municipale evidenziando l’errore e soprattutto la mia invalidità. Bene, nel breve volgere è stato concesso il permesso. Una municipalità lungimirante, in aiuto al turista inesperto e, a questo punto, non è rimasto altro che andarperMonza.