Gossolengo: prima la salute e l’ambiente oppure il lavoro e la maggiore disponibilità di servizi? Nessun dubbio per il Sindaco Balestrieri ma i residenti scendono in piazza

Strada della Regina: l’appezzamento di terreno recintato dove sono in corso lavori per la realizzazione di un impianto smaltimento rifiuti a biogas con annessa stalla ospitante 600 capi di bestiame

Ieri sera il Consiglio Comunale di Gossolengo era riunito per approvare la destinazione ad “attività produttive” di oltre 150mila metri quadrati di terreno attualmente coltivato. Ne abbiamo parlato giusto martedì (leggi qui) evidenziando di come da un lato tutti siamo pronti al bla bla bla a sostegno delle rivendicazioni ambientaliste dei giovani ispirati dalla svedese Greta ma, alla prova dei fatti, tutto cambia e la sensibilità ai temi ambientalisti in buona parte sfuma. O meglio tutto resta come sempre: non sappiamo rinunciare a nessuna delle conquiste del progresso, quelle “conquiste” che stanno determinando cambiamenti climatici catastrofici. Prendiamo il caso della Cina: sono state realizzate grandi fabbriche di produzione che da un lato hanno portato una ricchezza impensabile fino a nemmeno tanti anni fa tantoché i manufatti cinesi hanno invaso tutto il mondo con conseguente aumento del benessere economico individuale. Certo questo successo ha come contraltare un inquinamento oltre misura e gli abitanti delle grandi città, a partire dalla capitale Pechino, sono costretti a portare mascherine a prescindere dalla pandemia ma giusto semplicemente per respirare. Se dall’occidente si sollevano proteste (perché i danni ambientali non sono mai problemi di un solo paese ma, potremmo dire, tutto il mondo è paese e paga le conseguenze delle scelte scellerate effettuate anche nel più piccolo angolo del mondo) i governanti ribattono rivendicando il diritto al benessere che noi già abbiamo conquistato da tempo determinando gravissimi inquinamenti: si pensi al boom economico degli anni ’60, quando una ciminiera inquinante e fumeggiante era appunto considerata simbolo di equilibrio, progresso, benessere perché dava lavoro. In altre parole semplicemente siamo “arrivati prima” per cui oggi non abbiamo proprio nulla da insegnare a nessuno. Del resto, va riconosciuto, non é facile stabilire dove stia il punto d’equilibrio, il giusto rapporto tra i diversi interessi in gioco. Tornando ai cinesi, questi rivendicano il loro diritto al lavoro e al benessere economico collettivo e individuale (anche sacrificando la salute individuale ma, lo sappiamo, tutto ha un costo come contraltare e, in questa fase i cinesi scelgono di privilegiare il recupero del tradizionale gap economico rinviando ad un futuro prossimo venturo l’intervento sul riequilibrio tra i diversi interessi). Quindi, di fronte alle nostre proteste, da Pechino ribattono evidenziando che, avendo già inquinato, non abbiamo nulla da insegnare a nessuno. Quindi: certo la tutela paesaggistica, la sicurezza, la salute, i terreni destinati all’agricoltura da tutelare (ogni qualvolta sacrifichiamo un campo di grano abbiamo come effetto l’aumento delle necessità di ricorso a costose importazioni da altri paesi) ma di contraltare non si può tacere l’importanza della disponibilità di lavoro e di risorse economiche locali finalizzabili alla crescita di servizi pubblici. Così in questa direzione sembrano andare le dichiarazioni del Sindaco di Gossolengo, Andrea Balestrieri, eletto con il sostegno di una lista di centrodestra. Dichiarazioni riportate nell’edizione di ieri del quotidiano locale Libertà in un’intervista (realizzata dal giornalista Cristian Brusamonti) che sembra risposta indiretta dopo la costituzione di un “Comitato Regina” da parte di cittadini residenti nell’area interessata all’intervento ipotizzato (appunto i terreni coltivati insistenti su Strada della Regina).

Esponenti del Comitato Regina presenti ieri ai lavori del Consiglio Comunale di Gossolengo (foto Libertà)

Ma dunque, cosa dice il Sindaco? Primo: l’area di 150mila metri quadrati afferente alla Strada della Regina che dalla strada provinciale 28 porta alla frazione di Quarto non sarà un polo logistico (in pratica soli magazzini determinanti inquinamento per il collegato traffico veicolare indotto) ma un “ampliamento produttivo” consentito dalla vecchia pianificazione urbanistica (approvata, dice Balestrieri, dalla precedente giunta di centrosinistra – i cui rappresentanti tuttavia contestano l’affermazione -). Come dir tutto e dir niente nello stesso tempo. Nella realtà per ora si sa che verrà realizzato un capannone destinato alla logistica per il resto si vedrà della serie chissà chi verrà per realizzare insediamenti produttivi dei quali per ora nessuno sa nulla. Insomma, che Dio ce la mandi buona. Del resto, precisa Balestrieri, inevitabile: realizzare un polo destinato alla logistica prevederebbe competenze extracomunali per cui non se ne farebbe nulla o comunque il Comune di Gossolengo non potrebbe decidere in totale autonomia. Intanto però fa poi sorridere l’affermazione che di regola i poli logistici nascono vicini alle autostrade. Vero, ma questo non serve a negare le preoccupazioni dei residenti per i quali, a prescindere dalle affermazioni del Sindaco, resta il timore che alla fine l’insediamento riguardi solo magazzini di stoccaggio merci con annesso continuo traffico di mezzi di trasporto pesante (camion in andirivieni sulla provinciale 28 e appunto sulla Strada della Regina). Beh, comunque si creeranno nuovi posti di lavoro, ha detto il Sindaco, e qui torniamo all’autodifesa dei cinesi inquinanti i cieli delle loro città: la tutela dell’ambiente, la conservazione della bellezza paesaggistica, la salute certo ma senza lavoro non si mangia e, alla fine, anche la salute va a farsi benedire. Giusto ma l’Ilva di Taranto insegna qualcosa: lavoro è un diritto e un bisogno fondamentale, ma se i fumi inquinanti tolgono la vita anche il lavoro con relativo compenso non serve a nessuno. Tranquilli, ha sostenuto Balestrieri: le aree produttive saranno tutte circondate da aree verdi con alberature ed è prevista anche la possibilità di realizzare una pista ciclabile verso Quarto (la Strada della Regina é a “scartamento ridotto” con la possibilità per auto, camion, furgoni, trattori di sfrecciare di fronte alle abitazioni a 90 km/h – e oltre in barba al misero dissuasore presente – con tanti saluti per la sicurezza di eventuali ciclisti, pedoni, ragazzini per cui l’allargamento sarebbe non solo auspicabile ma addirittura necessario e, in tal senso, sembra opportuno che comunque prima si provveda alla realizzazione della ipotizzata pista ciclabile – fermo restando che anche questo avrà l’effetto negativo di ridurre ulteriormente il terreno destinato a coltivazioni – e solo in seguito si arrivi agli insediamenti produttivi). Invece per quanto al via vai di camion che prevedibilmente si svilupperà? Nessun problema per i residenti in paese, comunque con le abitazioni collocate oltre la strada provinciale. Certo ma purtroppo una parte dei residenti in Strada della Regina, divisa tra diverse competenze amministrative, afferiscono al Comune di Piacenza per cui rischiamo di avere cittadini di serie A e cittadini di serie “Subbuteo“. Diciamo allora che sarebbe opportuno evitare tout court il passaggio dei camion imponendone il transito esclusivamente sulla provinciale 28 e sul tratto iniziale della Strada – dove già insistono capannoni – evitando quindi tutti gli insediamenti abitativi. A proposito. Tutto questo, per concludere, non basta. Nell’area è previsto anche l’insediamento di un impianto di biogas con annessa stalla ospitante oltre 600 capi di bestiame. Nessuna preoccupazione, conclude nell’intervista Balestrieri peraltro dopo aver ricordato che per l’autorizzazione richiesta da una società della logistica il Comune realizzerà un introito economico notevole e, diciamo come ci pare di capire, conseguente possibile aumento di servizi a favore dei cittadini: la presenza della stalla renderà l’impianto autosufficiente, non sarà quindi necessario alcun trasporto di materiale organico da altrove a mezzo camion. Che dire? Staremo a vedere. Non dimentichiamo però che Piacenza risulta 307^ nella speciale graduatoria tra le migliaia di comuni in Europa per inquinamento dell’aria che respiriamo e, nella ricerca di un equilibrato rapporto tra tutti gli interessi in gioco, non vorremmo superare in graduatoria quei comuni europei che ci precedono. Odori infestanti e esalazioni inquinanti non creano solo disagi ma possono incidere sullo stato di salute dei cittadini. Comunque come si diceva ieri sera il Consiglio Comunale di Gossolengo si é riunito per discutere e approvare il progetto. Presenti i cittadini del citato “Comitato Regina” sia all’interno dell’aula sia in piazza, all’esterno del Municipio. Costringendo gli amministratori del centrodestra a scendere a più miti consigli: non c’è nulla di definitivo, ci sono 60 giorni di tempo per eventuali osservazioni da parte di tutti, cittadini e consiglieri comunali di centrosinistra dissidenti altrettanto preoccupati (“ci sarà inquinamento senza lavoro“, ha sostenuto Betty Rapetti, ex assessore). Il Sindaco Balestrieri continua a sottolineare che per il Comune sarebbero previsti introiti importanti: oltre a circa 600 o 700mila euro di oneri, le opere di urbanizzazione che saranno cedute al comune (strade, verde o parcheggi) valgono un milione e 200mila euro. Inoltre, il lottizzante dovrà realizzare a sue spese – per altri 250mila euro – la nuova stazione ecologica per i rifiuti lungo la strada Regina. Insomma, vantaggi per oltre due milioni di euro. Giusto, ma qualcuno ha quantificato i costi a carico dei cittadini residenti interessati? A partire dalla riconversione di terreni destinati alla coltivazione osservando che con la logistica pochi mangiano, col grano e il pane viviamo in tanti.

I manifestanti del Comitato Regina a Gossolengo (foto Libertà)

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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