Francesco Merenda

Le frasi che sto per scrivere sono tra le più sentite e tristi che mi sia capitato di esporre qui su Facebook in questi anni.Ho pensato a lungo se scrivere o meno di questa vicenda. Non ne so con precisione i dettagli e, soprattutto, tra le persone arrestate, l’unica che conosco personalmente, e a cui voglio bene, ora più che mai, è Massimo Castelli, il sindaco di Cerignale.Due sono le cose che mi hanno fatto decidere. La prima è che ne ho piene le balle di abitare in un paese ,e in una città, che ti porge l’ombrello solo quando il cielo è sereno e non c’è una sola nuvola all’orizzonte.La seconda è una frase famosa di Martine Luther King : “Alla fine, ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici”. Ne ho conosciuti tanti di “amici” che sono stati ben in silenzio quando io ho avuto qualche difficoltà, e io non voglio essere come loro.Tenetela sempre ben in mente la frase di Martin Luther King, di coscienza ne avete una sola, e una soltanto. D’ogni tanto dategli una lustrata perchè, una volta sporcata quella con la macchia della viltà e della comoda ipocrisia, non ve ne resta una di ricambio.Io non saprei manco dire se Massimo sia un mio amico o meno. Il motivo per cui sono indeciso, è perchè lui è una di quelle straordinarie persone che dopo dieci minuti che lo conosci, ti sembra di essere suo fratello e di conoscerlo da sempre. Raramente mi è capitato di incontrare nella vita una persona più disponible a qualsiasi ora del giorno, sabato domenica inclusi, aperta, coraggiosa, sincera, affidabile, brillante, fantasiosa e intelligente. Men che mai tra i pubblici amministratori, specialmente se lontani da elezioni. In prossimità del voto, invece, tutti amiconi, eh…La prima volta che mi ha accompagnato su a Cerignale, mostrandomi il panorama, mi ha detto quella che è la sua frase più iconica: “guardati attorno, io sono il sindaco di una metropoli che ha come abitanti 100 esseri umani e 1.000.000 di alberi”. Come fai a non amare una persona così? L’avrei abbracciato…E infatti, molto amato lo è per davvero, al suo paese senza alcun dubbio. Ma anche, e molti forse non lo sanno, in tante parti d’Italia…Ha preso quel buco sperso sui monti, difficilissimo da raggiungere solo dopo centomila tornanti, e ne ha fatto una località trendy per cui non eri nessuno, se almeno una volta nella tua vita non eri transitato per Cerignale. Non solo Bonaccini ( il presidente della regione), Carlin Petrini ( presidente di slow food), Michele Serra (noto giornalista rompipalle), Ermete Realacci ( Presidente di Legambiente, rompipalle pure lui) e un’infinità di chef stellati, personaggi televisivi e ancora gionalisti e trasmissioni, tutti in visita al fenomeno Cerignale e ad omaggiare Massimo Castelli che, nonstante questi successi, se la tirava meno di zero. Ma proprio sotto zero. Mai una volta che non abbia risposto al telefono o a un messaggio, vorrei poter dire lo stesso di soggetti che non valgono manco un centimetro della suola delle sue scarpe. La spocchia e la maleducazione va di gran moda, specialmente quando non è minimamente giustificata.L’ultima volta che l’ho visto, eravamo in auto con lui al volante della sua 500, si andava su a Cerginale con mezzo metro di neve, lottando non poco per tenere l’automobile in strada. Un pranzo delizioso cucinato da quell’anziana mamma a cui è tanto legato , al caldo della stufa a legna, intorno un paesaggio incantato ricoperto di neve. Un mondo fatto di silenzio e di bellezza. Il mondo che Massimo ama, per cui è disposto a qualsiasi sacrificio.L’ultima volta che l’ho sentito, il giorno prima dell’arresto. Allegro, disponbile e pieno di progetti come sempre. Brillante e scoppiettante, del tutto inconsapevole di quello che gli sarebbe accaduto da li a poche ore.L’ ultimo collegamento a whatsapp, il giorno dopo alle 5:30, quando 300 appartenenti alle forze dell’ordine (trecento, TRECENTO, cazzo… a prendere Riina saranno stati meno di un decimo) lo sono andati ad arrestare e , probabilmente messo in manettte. Manette, cazzo….il tintinnare gli hanno fatto sentire…il giorno stesso della laurea di sua figlia.L’ultima volta in cui l’avrei dovuto vedere, oggi stesso. Appuntamento presumibilmente annullato, per cause di forza maggiore.Ma vi rendete conto che , in giro per l’Italia, non poche volte mi hanno chiesto raccomandazioni per andare a far visita a Cerignale?? Un buco di 100 anime, sperso su per i monti di Piacenza che, in compenso, viene sempre confusa con Vicenza. E questo basta e avanza per commentare le disastrose e disastrate politiche turistiche locali.Ora staremo a vedere quali sono queste famose “solide prove” che lo hanno fatto finire, nemmeno ai domiciliari, ma addirittura nella cella di un carcere. Grazie al cielo, mi è capitato poche volte di avere a che fare con la giustiza italiana, e sempre comunque come persona offesa. Quello che ne ho potuto ricavare tramite la mia diretta esperienza, è che c’e’ da stare più tranquilli nello scalvare il guardrail dell’autostrada e attraversarla bendati durante un esodo automobilistico di massa mentre c’è una nebbia della Madonna, che finire tra le maglie della giustizia italiana.Io non credo minimamente che Massimo sia colpevole , se non del delitto di aver fatto tutto ciò che poteva, e magari anche qualcosina che non avrebbe potuto, per il suo amato paesino, destinato inesorabilmente a morire se non avesse avuto lui come sindaco. Ha violato qualche legge?…ma Dio santissimo, in un paese in cui ci sono milioni di leggi, che per lo più che si contraddicono l’una con l’altra, l’unico regolare è quello che se ne sta a letto dalla mattina alla sera. E manco lui può stare poi così tanto tranquillo, perchè qualche norma che dice quanto si possa stare aletto, come deve essere messo il cuscino e di che materiale debba essere fatto, ci sarà sicuramente….I risultati non contano mai in Italia, meno di zero. Nel paese in cui 2 + 2 fa regolarmente 5, della dittatura delle mediocrità, degli imboscati e del fancazzismo a manetta, uno come lui , brillante e iperattivo, va assolutamente punito. Stia al suo posto, vada a cuccia che a brillare devono essere quelli che non fanno, o non sanno o non sapranno mai , fare un emerito cazzo di niente. Avanti tutta, ci sono gli scogli davanti a noi, magari troviamo le cozze….

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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