“Fate in Blu, Fate Infermiere – Covid, post Covid, long Covid” alla Sala Colonne dell’Ospedale piacentino lo scorso 16 dicembre, pioggia di emozioni

16 dicembre, Sala Colonne Ospedale piacentino: l’abbraccio con Cosimo Franco, Primario pneumologo

Era il 16 dicembre e, da allora, di giorni ne sono già trascorsi un bel pò. Certo di ‘distrazioni’ ce ne sono state diverse: Natale, Capodanno, l’Epifania per tacere di quel 23 dicembre, quando ha visto la luce Lorenzo, terzo nipote di quel ragazzino che tutto sommato sono sempre io con i miei 69 anni. Insomma, non sono certo stati giorni indifferenti. Ma di sicuro il tempo per scrivere di quel 16 c’era. Mancava lo stimolo, la forza. Diciamolo: è stato un appuntamento carico di significati, estremamente emozionante, potrei definirlo uno di quei fatti che concludono una fase della vita aprendone un’altra e forse proprio per questo parlarne resta difficile.

Presentazione di “Fate in Blu, Fate Infermiere”, l’intervento di PierSergio Serventi, Direttore Asl negli anni ’90 ai tempi dell’inaugurazione del Polichirurgico di via Taverna

Una giornata iniziata con la presentazione di “Fate in Blu, Fate Infermiere – Covid, post Covid, long Covid: si lotta, si sogna, si vive – Diario di giorni resistenti” con Cosimo Franco primario pneumologo al quale devo la vita quando, dopo il ricovero d’urgenza di quel 23 marzo 2020 per polmonite interstiziale, mi ha letteralmente preso per i capelli quando già mi si dava a un amen dall’ultimo respiro.

Di “Fate in Blu, Fate Infermiere” s’è parlato ma la festa continua

Presente PierSergio Serventi da Langhirano, Direttore dell’Asl piacentina negli anni ’90 responsabile dell’inaugurazione dell’attuale polichirurgico che ho particolarmente stimato per la sua azione tesa a favorire la partecipazione dei dipendenti e dei cittadini e ancora oggi attivo a livello regionale sui temi del futuro di una sanità che ha sempre meno soldi soprattutto da investire nella medicina del territorio (case della salute, assistenza domiciliare, ecc.).

Dal libro si passa al buffet, momento conviviale di saluto a ex colleghe ed ex colleghi

Presenti colleghi e colleghe coi quali per anni ho collaborato nell’interesse della salute collettiva, dalla parte dei cittadini. Il tutto in un luogo simbolo, la Sala Colonne dell’ex Convento Olivetano destinata alle iniziative istituzionali della sanità pubblica provinciale.

Con, alla conclusione del dibattito partito dalla mia esperienza di sopravvissuto al Covid, al post Covid, al long Covid e proseguito con le testimonianze su quella prima fase della pandemia per concludersi con le prospettive di un futuro nel quale dovremo convivere con il virus che comunque, come ha ribadito il già citato primario pneumologo dottor Franco, non demorde. Ed ecco finalmente l’abbraccio con Franco Federici, oggi direttore sanitario dell’ospedale piacentino, e quello di Emanuela Damiani, caposala sempre bellissima che, anticipando tutti e tutte, mi ha avvicinato per consegnarmi una stupenda sciarpa in lana merinos che, da allora, è diventata mia compagna inseparabile.

La cartolina invito per il 16 dicembre, festa di pensionamento e presentazione del libro “Fate in Blu, Fate Infermiere”

Naturalmente non è mancato il rito del libro autografato (e qui devo ringraziare l’amica Rita che ha presidiato il banco con le copie in vendita) e finalmente il rinfresco che rappresentava il saluto a colleghi e colleghe come momento della mia pensione avvenuta il 2 maggio 2020, durante i miei 88 giorni di ricovero in isolamento e successivamente i mesi, gli oltre due anni di giorni resistenti per il recupero del salvabile, nell’impossibilità di incontrare per prudenza troppe persone contemporaneamente, insomma di fare questa festa di saluto.

Il regalo di saluto di colleghe e colleghi al pensionato per quanto non propriamente “neo”

Con altri abbracci, chiacchere, commenti sul libro, i preziosi omaggi a ricordo ricevuti e soprattutto emozioni su emozioni tali e tante da meritare e rendere necessario il passare di giorni per il recupero della possibilità di trovare le parole per descrivere una giornata di sogno per la quale non mi resta che ringraziare. Ed ora altre presentazioni, altri saluti, altri abbracci, altri autografi che seguiranno: perché alla fine vivere da pensionato, scrittore, poeta, sognatore è meraviglioso.

L’abbraccio finale a conclusione di anni di lavoro insieme

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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