“Era severamente vietato dimagrire!”, da Museo Delle Case Di Tolleranza

All’epoca chi dimagriva troppo, non passava il severissimo controllo medico bisettimanale, veniva sospesa dal servizio e mandata all’ospedale per accertamenti, e senza fare storie!…E se non c’erano motivazioni mediche plausibili, erano guai grossi, l’anoressia era una malattia psichiatrica, molto ma molto mal vista dal regime, e il T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio, presso un manicomio prima e un sanatorio poi per la convalescenza) veniva immediatamente applicato, dalle forza pubblica con l’arresto, e se si alzava la voce protestando, tampone con il bavaglio in bocca e camicia di forza!

Naturalmente si deve considerare la situazione sanitaria del tempo, che comportò parecchi problemi di ordine sociale, gli squilibri da malnutrizione e denutrizione corrispondevano matematicamente agli squilibri sociali, e si cronicizzarono a tal punto sulla popolazione italiana, che ad ogni area geografica precisamente ben delimitata del paese, corrispondeva una determinata patologia, che coinvolgeva completamente in modo epidemico determinate classi sociali, ad esempio i contadini mezzadri del nordest, che abitavano a ridosso delle alpi Giulie, erano tutti affetti dal gozzo (in taluni paesini di montagna si arrivava sino al 90% della popolazione) per la mancanza cronica di iodio…ecco il perché del sorgere dei sanatori, e delle colonie marittime estive, con soggiorni obbligati per molte fasce della popolazione.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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