All’epoca chi dimagriva troppo, non passava il severissimo controllo medico bisettimanale, veniva sospesa dal servizio e mandata all’ospedale per accertamenti, e senza fare storie!…E se non c’erano motivazioni mediche plausibili, erano guai grossi, l’anoressia era una malattia psichiatrica, molto ma molto mal vista dal regime, e il T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio, presso un manicomio prima e un sanatorio poi per la convalescenza) veniva immediatamente applicato, dalle forza pubblica con l’arresto, e se si alzava la voce protestando, tampone con il bavaglio in bocca e camicia di forza!
Naturalmente si deve considerare la situazione sanitaria del tempo, che comportò parecchi problemi di ordine sociale, gli squilibri da malnutrizione e denutrizione corrispondevano matematicamente agli squilibri sociali, e si cronicizzarono a tal punto sulla popolazione italiana, che ad ogni area geografica precisamente ben delimitata del paese, corrispondeva una determinata patologia, che coinvolgeva completamente in modo epidemico determinate classi sociali, ad esempio i contadini mezzadri del nordest, che abitavano a ridosso delle alpi Giulie, erano tutti affetti dal gozzo (in taluni paesini di montagna si arrivava sino al 90% della popolazione) per la mancanza cronica di iodio…ecco il perché del sorgere dei sanatori, e delle colonie marittime estive, con soggiorni obbligati per molte fasce della popolazione.