Piagnucoliamo in massa del governo,
degli infingardi preposti a creare
per giustizia al convitto umano:
ai tribolati sotto-posti
giornalieri somari
che faticano sudando ai loro posti
per sbarcare problematici lunari.
E ragliano ora, quei fratelli,
sotto il peso di some ognor crescenti;
lagnandosi proseguono più stanchi,
di malpelo, di piaghe inciso il dorso
logorato dal percorso sempre in salita
verso il ben noto sbocco, dove,
dettato dall’onorevole ministro, sta scritto:
GIACI IN PACE, LAVORATORE,
SEI STATO PER NOI TUTTI UNA RISORSA,
SEMPRE IN SERVIZIO, SENZA DARE CALCI
In basso, un vecchio sbronzo
che si autoinfligge disperati oblii
con sintetico ingegno, in carbone nero,
ben stampato, ha scritto:
STRONZO
All’onorevole o al compagno nostro?