Una regola che vale in letteratura tanto quanto in amore. Posso scrivere di mille attimi persi con mille nomi di donne e altrettanti irreparabili rimpianti.
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Solo che le occasioni, gli attimi in amore, nel corso della vita, sono mille e più. Quelle in letteratura, per quanto mi ha riguardato, molte ma molte ma molte meno.
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Per ogni uomo, dicono le statistiche, ci sono sette donne per cui, diceva la mia mamma, basta dare un calcio ad un sasso e ne trovi quante ne vuoi (il problema poi è selezionare quella giusta ma questa è un’altra questione).
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Ma in letteratura? Ogni sette opportunità, mille aspiranti!
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Per cui, ogni occasione tralasciata, una tragedia.
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In letteratura, persa un’occasione, prima che ne arrivi un’altra sputi sangue. Almeno, questo, prima dell’avvento del mondo globale, di internet.
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Dunque occorre guardarsi attorno con costante attenzione e cogliere ogni opportunità offerta che possa garantire visibilità.
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Occorre, con metodo e costanza: saper fare, fare, far sapere.
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Avere il dono divino del saper scrivere, farlo con metodicità adeguata ai propri obiettivi, non chiudere mai nel cassetto i sogni e i propri elaborati.
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Le strade, a questo punto, possono essere molteplici: riviste e giornali disponibili alla pubblicazione di racconti e poesie, partecipazione a concorsi letterari, invio di manoscritti ad autori più o meno famosi per pareri e confronti, invio di dattiloscritti a case editrici, presenza con tanto di nome e cognome (inutili i nick fantasiosi ma impersonali) nei siti internet, partecipazione ad eventi letterari per conoscere gli addetti ai lavori e farsi conoscere sperando nel classico colpo di fortuna.
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Selezione delle opportunità attraverso la costante frequentazione del web (fonte inesauribile di conoscenza e di informazione).
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Costante e continuo confronto con “colleghi” aspiranti autori per interscambio di notizie.
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Predisponendosi in ogni caso a decine di sonore delusioni. Ma l’importante è, non demordere mai perché, naturalmente se alla base c’è un minimo di talento, qualcosa comunque a casa la si porta.
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Naturalmente in proporzione diretta innanzitutto, ripeto, con il talento, poi con il tempo messo a disposizione, infine certo con un pizzico di indispensabile fortuna.
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Un ricordo personale, uno tra i tanti?
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Nel 1999 avevo smesso di scrivere in versi da oltre dieci anni anche per mancanza di opportunità di esternazione.
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Sul quotidiano della mia Piacenza veniva segnalato un concorso in scadenza nella vicina Lodi Vecchia.
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Velocemente, nel giro di 24 ore, selezionai e spedii d’urgenza un paio di “vecchie” composizioni, “Terza età” e “Terzo millennio” e, si può dire, da lì tutto ha avuto inizio per, passo dopo passo, essere premiato nella cornice suggestiva dalla sala consigliare del Comune appunto di Lodi Vecchio, riprendere a comporre, selezionare e vincere altri concorsi, proporre ed ottenere la pubblicazione di mie composizioni sul quotidiano della mia città, essere del tutto ignorato in molti molti molti altri concorsi, propormi in internet, arrivare alla tappa del mio primo libro poetico pargol del cor (vedere per credere e capire il blog dedicato, “Arzyntoilette“).
Ancora sconfinati ringraziamenti per il tempo tuo che metti a disposizione del sottoscritto con queste lezioni (oltre che a tutti quelli, tantissimi sicuramente, nella mia stessa posizione).
Ancora una volta le informazioni che posti sono preziosissime ed utili.
Un caro saluto.
A rileggerci.
Trovo questo post una grande lezzione hi intende sviluppare il talento della scrittura…
amirata
katia