Claudio, Dalila, Francesco, PierLuigi, Marco, Simone, Franca, Bernardo, Geo, in trenta e più in via Roma al 163 contro tutte le guerre ricordando Fausto e il padre Federico che sognavano di pace con noi

La Scuola azzurra dell’associazione Fabbrica&Nuvole, una vetrina, due stanze l’una dopo l’altra in via Roma al 163. Un quartiere discusso, con una forte presenza di immigrati, per questo da alcuni definito Bronx in salsa piacentina. Entrando in uno qualunque dei portoni possiamo trovare splendidi signorili giardini pieni di verde oppure vecchie case in condizioni oggettive di degrado. I prezzi del mercato immobiliare? Decisamente contenuti rispetto ad appartamenti residenziali che, in zone diverse a parità di condizioni, avrebbero ben altro valore. Piacenza, dicono le statistiche, vanta un’alta percentuale di residenti di diversa etnia così nascono le diffidenze, i pregiudizi, le paure. Così via Roma diventa l’oggetto di tanta diffidenza. I piacentini appena possono se ne vanno. S’abbassano le saracinesche, si spengono le luci, quelle che fanno festa. Poi però c’è chi invece non si arrende, chi mette idee ed energie e invita tutta la città per scoprire che via Roma può essere luogo di vita e di condivisione attraverso proposte di arte e cultura vissute insieme.

Così, mercoledì 12 ottobre, ore 16.00, Claudio, Dalila, Marco si ritrovano alla Scuola. C’è da preparare la sala, si sistemano i cavalletti, Dalila va in gastronomia da Valla, compra un salame per il rinfresco, intanto Claudio prepara la vetrina, sistema il cappello con la penna nera degli alpini e tre quadretti con altrettante poesie. Marco comincia a sistemare i cavalletti per esporre le illustrazioni di Edoardo d’accompagno alle poesie e alle note di guerra 1937-1945 contenute nel pamphlet “Scendea fischiando feroce sorella morte“, una pubblicazione realizzata nel 2015 in collaborazione con Fausto Chiesa che riportava testimonianze del padre, Federico, militare in Russia.

Ore 17.00, arriva Bernardo reduce da un dibattito, inizia a sistemare le sedie. Poco dopo ecco Simone, aiuta Marco, bisogna sistemare i quadretti delle illustrazioni appendendoli ai cavalletti usando filo da pesca che ha buona resistenza. Arriva anche Franca e con Dalila sceglie dove appendere la bandiera nera con il simbolo rosso ‘fate l’amore non la guerra‘ con la scritta We shall dream for peace, sogneremo la pace. Intanto si discute, ci si canzona, si parla di progetti futuri, di locandine da elaborare, di spazi da raggiungere e conquistare. Si fa comunità, è questo il senso di Fabbrica&Nuvole. Un ragazzo, passando, si ferma curioso a studiare la vetrina, legge una delle poesie esposte, “Concludendo, le donne“. Un uomo con la barba entra, chiede di parlare con Claudio, si chiama Giuseppe, ha scritto un libro, “Fotogrammi di diario andante” con a tema escursioni tra i nostri appennini, Claudio l’appunta per un prossimo ‘mercoledì coi grilli per la testa’, magari da prevedere per dicembre quando lassù tra i nostri monti ci sarà la neve.

Francesco Bonomini

Mancano dieci minuti all’inizio della rap-presentazione, si sta ancora predisponendo la sala, arriva Valeria, porta un quaderno che farà girare tra i presenti che volessero lasciare la loro mail per essere informati delle iniziative dell’associazione. Arrivano anche i primi ‘esterni’, quelli che fanno pubblico. Dalila e Franca finalmente hanno sistemato la bandiera, Marco e Simone hanno coperto le illustrazioni con fogli colorati, bianco, rosa, azzurro, blu, rosso, viola, verde, sono i colori della pace che simboleggiano l’ultima delle poesie che verranno lette, ‘Nel cielo di Nassirya‘ dove speriamo sia una colomba quella che in cielo bianca vola e non un missile biancoblurosso o a stelleestrisce. Arriva Gero, ecco PierLuigi, coordinatore della sezione di Borgonovo dell’Associazione Nazionale Alpini. Oggi per lui, è una giornata importante: 12 ottobre 1975, 47 anni fa e oggi festeggia appunto 47 di vita insieme con la moglie ma, in memoria dell’amico Fausto e per un sogno di pace, non può mancare, non dedicare un paio d’ore. Intanto, una decina di poltroncine sono già occupate, ecco Enrica, in bicicletta arriva Michele.

18.02, siamo una ventina ed è già record per i ‘mercoledì coi grilli per la testa‘: non è facile muovere i piacentini e men che meno è facile convincerli a passare in un pomeriggio tardo in via Roma, che facciamo, si inizia? Claudio dovrebbe dare il là ma prende il cellulare, chiama chi non risponde tra lo stupore di Bernardo: “Claudio non riconosce il quarto d’ora accademico“. Di solito, certo, tempo al tempo, niente punti morti ma qui manca Francesco che dovrebbe accompagnare la lettura delle poesie con le suonate all’organetto diatonico e la serata, senza le note magiche di Francesco non è la stessa cosa. Si temporeggia e intanto arriva Carmelo con consorte e ancora altri, forse resta una sola poltroncina vuota. Ma quanti siamo? Chi ci conta in più di 25, chi arriva a 29, Bernardo esagera: 35! Tante, dice, erano le poltroncine, ma questa è una rap-presentazione di soggetti noti da tempo in viale Malta ai ‘ragazzi della Digos‘ come fomentatori di pace e se sentissimo la versione ufficiale della Questura sicuramente non si supererebbero i 5.

PierLuigi Forlini, coordinatore Associazione Nazionale Alpini gruppo di Borgonovo Val Tidone

Intanto Claudio finalmente prende la parola o meglio come si suol dire, prende ‘il toro per le corna‘ mentre sorpresa arriva col suo splendido sorriso Elena e Geo immantinente le cede la poltroncina in terza fila rassegnandosi a restare all’ingresso, in piedi, con altri due. “Tutte le guerre sono uguali“, sta dicendo Claudio, “servono a rendere più poveri i poveri e più ricchi i ricchi“. A partire da chi vende armi e, dice una voce tra il pubblico, “a chi vende gas a prezzo maggiorato“. Ma ecco, arriva Francesco con Bonzo e subito pare emozionarsi Luna, amica scodinzolante di Valeria.

We shall dream for peace

Si fa cenno al 26 aprile 1937 quando i bombardieri nazisti infieriscono sul mercato affollato da civili a Guernica e Dalila legge “Scendea fischiando feroce sorella morte“, a seguire il 19 maggio 1940, l’esecuzione di massa nella foresta di Katyn, nella Polonia invasa dall’Armata Rossa, di 21.857 cittadini e militari: il terribile orso russo non ha pietà dell’aquila argentata polacca. Così il 6 agosto 1945, quando l’aquila americana, a guerra sostanzialmente finita, con i suoi artigli rade al suolo Hiroshima. Perchè tutte le guerre, dice Claudio, sono uguali, non esiste mai una guerra giusta! E finalmente Francesco riempie di note la sala, due ragazzi neri passano in strada, guardano stupiti la vetrina ma non si fermano, la strada della condivisione larga è ancora lunga ma intanto i piacentini invece ci sono.

26 aprile 1937, Guernica,
Scendea fischiando feroce sorella morte

Claudio legge dal libretto che aveva Fausto come coautore “la guerra facile e bella della retorica non è bella e non è facile, in guerra semplicemente si muore” e, a seguire, Dalila a sua volta con una delle testimonianze dai giorni della campagna di Russia di Federico Chiesa, padre di Fausto: “i nervi sono tesi al massimo. L’ansia aumenta tutti i momenti anche perché si è senza notizie dei nostri cari. Da circa un mese non abbiamo notizia da casa per noi italiani è molto, molto, siamo troppo attaccati alla famiglia troppo pensiamo alla nostra Italia, ai nostri paesi, alle nostre case noi non siamo fatti per la guerra, siamo fatti per vivere tranquilli in seno alle nostre care persone per lavorare per fecondare e non per uccidersi a vicenda con un nemico che non conosciamo con persone che a noi ci hanno sempre rispettati come noi li abbiamo rispettati. Lotta di uomini mal concepita dal popolo“.

30 gennaio 2016, Fausto Chiesa a Caorso per la pace con noi

Il turno di due parole da parte di PierLuigi, cappello da alpino in testa, a ricordare la conoscenza con Federico “che a Borgonovo raccontava, di quei giorni di una guerra inutile che nessun soldato aveva voluto“. Poi il ricordo dell’amico Fausto, con la voce mozzata dall’emozione e dalla commozione e la musica di Francesco a salutare un amico che, con noi, poetando e musicando, girava di contrada per contrada sempre sognando di pace con noi. Così come è stato nel 2016 e nel 2017 a Gropparello, a Villa Raggio a Pontenure, all’auditorium della Fondazione CdR a Piacenza, nel ridotto del Teatro Verdi di Fiorenzuola, in biblioteca a Caorso, così mercoledì 12 agosto 2022, in via Roma al 163, siamo più di trenta a seguire battendo ritmicamente le mani l’ultima suonata di Francesco, Bonzo salta la sedia, Luna lo riprende abbaiando e Fausto entra nella sala della Scuola azzurra, è qui sempre con noi.

Per un sogno di pace. Perché le armi e l’invio di armi non fanno e non faranno mai la pace.

Bello non fa rima con bellico, stop alle armi.
Con le armi NON si fa la pace. Mai!!!

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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