Capodanno: mitologia e usanze, dall’evitare preti e suore alla melagrana da consumar con moderazione, dall’uva passa al baciarsi sotto il vischio perché senza un pizzico di gaudente follia che inizio d’anno è?

Marduk, dio dell’ordine, caccia Tiamas dea del caos(in veste di drago) e il Capodanno iniziò

Storia e curiosità del Capodanno: è una festa che si perde tra i riti pagani, come quelli celebrati nel II millennio a.C. In Mesopotamia, in onore di Marduk, il dio dell’ordine. Costui, dopo aver ceduto il potere, per undici giorni, a Tiamas la dea del caos, faceva terminare il frastuono e il disordine, che tra abbondanti libagioni e licenze amorose, permettevano persino agli schiavi di insultare i padroni. Il Capodanno, in Mesopotamia, celebrato con la luna nuova dopo l’equinozio di primavera, significava la fine del gelo invernale.

Gli Egizi facevano coincidere l’inizio di un nuovo anno verso il 20 giugno, con l’arrivo a Menphi della piena del Nilo con il suo fertile humus.
Per i Romani, era fissato con la festa di Giano, divinità pagana da cui deriva il nome del mese di gennaio ma la data era “ballerina” ponendosi tra gennaio e marzo.

I diversi significati

In un frenetico rincorrersi di date e significati, il Capodanno è sempre stato festeggiato. I Celti la notte di Halloween; i Bizantini il 1° settembre; gli Inglesi il 25 marzo (sino al 1752); il giorno di Natale nella cattolica Spagna (sino al 1600); in Francia, sino alla fine dell’Ottocento, coincideva con la domenica di Pasqua. In Italia, in epoca fascista, si è tentato, senza alcun esito, di festeggiarlo il 28 ottobre, giorno della marcia su Roma.
Solo con l’avvento del calendario Gregoriano e il successivo intervento, nel 1691, del papa Innocenzo XII, il Capodanno per la cristianità venne stabilito come giorno definitivo il 1° gennaio.

Perché sparare i botti?

Perché sparare “botti” o indossare qualcosa di rosso la notte tra san Silvestro e Capodanno? L’origine risale ai cinesi per spaventare il dio Niàn, un’orrida bestia mangiatrice di persone. Senza dimenticare che il rosso è anche il colore del matrimonio e, per gli antichi Romani, il simbolo del potere, della salute, della felicità.

Perché buttare oggetti vecchi?

Perché buttare dalla finestra, incivile usanza, oggetti vecchi? Per liberarci dalle negatività.
Mangiare lenticchie, chicchi d’uva, mandorle può portarci ricchezza e fecondità, mangiare il melograno simboleggia la fedeltà coniugale.
Chi è meglio incontrare dopo lo scoccare della mezzanotte? Un vecchio o un gobbo, metafora di lunga vita.

Da evitare, preti e suore. Un Capodanno senza un pizzico di sana e gaudente follia, che inizio d’anno è?

Strenia, dea Sabina dell’abbondanza

ORIGINI E STORIA DEL CAPODANNO. Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano. Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno. Per i Babilonesi il nuovo anno cominciava con la rinascita della Terra, cioè con la primavera. Ecco come si è arrivati a festeggiare il nuovo anno il 1 gennaio: fu Giulio Cesare, nel 46 a.c., a creare il “Calendario Giuliano” che stabiliva che l’anno nuovo iniziasse il primo gennaio. Il primo di gennaio i Romani usavano invitare a pranzo gli amici e scambiarsi il dono di un vaso bianco con miele, datteri e fichi, il tutto accompagnato da ramoscelli d’alloro, detti strenne, come augurio di fortuna e felicità. Il nome strenna derivava dal fatto che i rami venivano staccati da un boschetto della via sacra ad una dea di origine sabina: Strenia, che aveva uno spazio verde a lei dedicato sul Monte Velia. La dea era apportatrice di fortuna e felicità; il termine latino “strenna”, presagio fortunato, deriva probabilmente proprio dalla dea. Nel Medioevo molti Paesi europei usavano il Calendario Giuliano, ma vi era un’ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell’anno. Tra queste per esempio il 1 marzo (capodanno nella Roma repubblicana), il 25 marzo (Annunciazione del Signore) o il 25 dicembre (Natale). Solo con l’adozione universale del Calendario Gregoriano (dal nome di papa Gregorio XIII, che lo ideò nel  1582), la data del 1 gennaio come inizio dell’anno divenne infine comune.

LENTICCHIE A MEZZANOTTE. Uno dei riti più conosciuti in tutta Italia è quello di mangiare le lenticchie allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre. Questa usanza sembra che favorisca l’abbondanza e la ricchezza: i legumi, infatti, sono considerati un cibo in grado di nutrire e di opporsi alla fine del tempo in vista di una generazione di prospettive valide per il futuro. In sostanza l’affermazione della vita contro quella che sembra essere una fine che suscita paure ataviche.

I BOTTI DI CAPODANNO. Anche i “botti” di Capodanno sono la manifestazione della volontà di allontanare le forze del male e gli spiriti maligni che si scatenano in un momento di passaggio dal vecchio al nuovo anno, dalla fine all’inizio del tempo. I “botti” oggi rappresentano anche l’allegria per l’arrivo del nuovo anno.

LANCIARE I COCCI A MEZZANOTTE. L’usanza più caratteristica come rito di eliminazione del male, fisico e morale, che si è accumulato nell’anno trascorso è quella di lanciare i cocci a mezzanotte. Questa usanza è diffusa in diverse parti d’Italia ed è ancora viva nelle grandi città come Napoli e Roma.

L’UVA PASSA. La tradizione vuol che oltre alle lenticchie anche la scelta di mangiare dell’uva passa nel corso della notte di Capodanno porti soldi in abbondanza nel nuovo anno.

LE STRENNE. Un altro elemento propiziatorio è dato dalle strenne: ricevere molti regali, infatti, accumulerà l’abbondanza per tutto l’anno. L’uso presso i romani si chiamava “streniarum commercium”. In varie regioni, durante la notte di Capodanno, gruppi di giovani vanno per le strade a cantare la “strenna”, con gli auguri di un felice anno nuovo e la richiesta di doni.

I “PRODIGI”. Durante il Capodanno, in diverse regioni d’Italia, vengono rievocati i prodigi. A Pettorano sul Gizio, in Abruzzo, vi è la credenza che, nel preciso momento in cui scocca la mezzanotte di Capodanno, l’acqua del fiume si arresti e diventi d’oro, e subito dopo torni a scorrere come prima. Una donna ignara del prodigio, si trovò ad attingere proprio in quell’attimo e invece dell’acqua portò a casa la conca piena d’oro.

LA PRIMA PERSONA CHE SI INCONTRA PER STRADA. Allo scoccare della mezzanotte è importantissima la prima persona che si incontra per strada. È di buon augurio, infatti, incontrare un vecchio o un gobbo, mentre se si incontrerà un bambino o un prete si avrà disgrazia. La ragione di queste credenze è nel principio dell’analogia: il vecchio vuol dire che si vivrà a lungo; il gobbo porta bene sempre, tanto più nel giorno in cui tutte le forze hanno il massimo potere. In Piemonte, invece, porta fortuna incontrare un carro di fieno o un cavallo bianco.

LAVORO O RIPOSO? In Abruzzo porta bene che le donne diano inizio a quante più faccende è possibile fare, mentre in altre regioni il primo dell’anno deve trascorrere in riposo, altrimenti si lavorerà per tutto l’anno. 

I PRIMI 12 GIORNI DEL NUOVO ANNO. Un’altra tradizione diffusa è legata alle “calende”: si ritiene, infatti, che dal tempo che farà nei primi dodici giorni dell’anno si possa prevedere quello che farà nei dodici mesi. In alcune regioni, come il Friuli Venezia Giulia, si cerca una conferma estendendo l’osservazione ai successivi dodici giorni, ossia fino a San Paolo, facendo però riferimento ai corrispondenti dodici mesi in senso inverso. Delle calende si hanno testimonianze bizantine fin dal secolo X d.c.

PREVISIONE DEL PREZZO DEL GRANO. Un altro pronostico è quello dei contadini per prevedere quale sarà il prezzo del grano. I contadini, infatti, prendono dal pagliaio una spiga, di cui scelgono dodici chicchi e li pongono sul focolare entro un cerchio di brace. Se il chicco abbinato a un mese salta in avanti, il prezzo del grano in quel mese aumenterà: se all’indietro, diminuirà.

BACIARSI SOTTO IL VISCHIO. Un’altra tradizione ancora molto seguita è quella di baciarsi sotto il vischio in segno di buon auspicio. A mezzanotte, come brindisi speciale, il bacio sotto al vischio con la persona amata vi porterà amore per tutto l’anno. Il vischio è una pianta benaugurale che dona prolificità sia materiale che spirituale. Sacro ai popoli antichi, i Druidi lo usavano nei sacri cerimoniali e nelle celebrazioni di purificazione, mentre i Celti ritenevano che quest’arboscello nascesse dove era scesa una folgore e che una bevanda particolare composta di questa pianta fosse un potente elisir contro la sterilità.

VESTIRE BIANCHERIA INTIMA ROSSA. La tradizione italiana segue anche l’usanza di vestire della biancheria intima rossa la sera di Capodanno. Si tratta di un modo per attirare i buoni auspici per il nuovo anno. Per il cenone dunque è d’obbligo un intimo color rosso sia per gli uomini che per le donne. Gli antichi romani lo indossavano come simbolo di sangue e guerra per allontanare la paura. Oggi è diventato un auspicio di fortuna per il nuovo anno.

MANGIARE 12 CHICCHI D’UVA. In Spagna c’è la tradizione di mangiare alla mezzanotte dodici chicchi d’uva, uno per ogni rintocco dei dodici scoccati da un orologio (il principale è quello di Puerta del Sol a Madrid).

APRIRE LA PORTA DI CASA. In Russia, dopo il dodicesimo rintocco, si apre la porta di casa per far entrare l’anno nuovo.

Proserpina (Persefone) figlia di Zeus e Demetra venne rapita da Ade (Plutone) e portata negli Inferi e con l’inganno venne indotta a mangiare la melagrana, frutto che condannava a restare negli inferi per l’eternità.

I MELOGRANI E L’UVA. Sono i frutti che non devono mancare sulla tavola del cenone di Capodanno. Sembra che portino fortuna…anche solo a guardarli. Il melograno simboleggia la fedeltà coniugale ed è di buon auspicio mangiarne per Capodanno. Questo frutto esotico è legato, al rapimento (o ratto) di Persefone. Si narra che questa dolce fanciulla (Proserpina per gli antichi romani), figlia di Zeus e Demetra, venne rapita da Ade (Plutone per i romani), Signore degli Inferi, e da lui sposata con l’inganno. Una volta appreso della scomparsa della figlia, Demetra, dea dell’agricoltura e dei raccolti, iniziò a cercarla ovunque disperata. In questa sua ricerca dimenticò la crescita delle messi e il rigoglio della vegetazione, e sulla Terra giunse un duro inverno che sembrava non voler finire mai. Zeus, così, preoccupato per la triste sorte degli uomini che morivano di fame e di freddo, informò Demetra di quello che era accaduto alla figlia. La reazione della Dea fu molto dura: non avrebbe fatto ricrescere la vegetazione sino a quando Persefone non fosse tornata a casa. Intanto la dolce fanciulla, imprigionata negli inferi e destinata a diventarne la regina, si rifiutava di mangiare qualsiasi cosa. Un giorno, però, le fu offerta con l’inganno della frutta, e la giovane si cibò di sei grani di melagrana ignorando le conseguenze che le avrebbe portato questo frutto (chi mangiava i semi di melagrana sarebbe stato costretto a rimanere negli Inferi per l’eternità). Zeus, per placare la rabbia di Demetra, decise allora di intervenire trovando un accordo con Ade: siccome Persefone non aveva mangiato un frutto intero ma solo sei grani, avrebbe soggiornato nell’Ade solo per sei mesi, nel periodo rimanente sarebbe potuta tornare dalla madre. Nel periodo in cui Proserpina tornava sulla Terra, Demetra faceva inverdire e fiorire la natura (stagione primavera-estate) per la grande gioia di avere la figlia con sé; nei mesi in cui ritornava negli Inferi, invece, travolta dalla malinconia, spogliava gli alberi e rattristava il paesaggio (stagione autunno-inverno): in questo modo i greci si spiegavano il ritmo delle stagioni.

IL CAPODANNO IN ECUADOR ED IN PERU’. In Ecuador ed in Perù si esibiscono fuori la propria abitazione dei manichini di cartapesta, ed a mezzanotte vengono bruciati per le strade.

IL CAPODANNO IN GIAPPONE. In Giappone, prima della mezzanotte, le famiglie si recano nei templi per bere sakè ed ascoltare 108 colpi di gong che annunciano l’arrivo di un nuovo anno (si ritiene che il numero dei peccati che una persona commette in un anno sia questo ed in questo modo ci si purifichi).

IL CAPODANNO IN GERMANIA. In Germania il Capodanno si festeggia in maschera come a Carnevale.

IL CAPODANNO IN INDIA. In India il Capodanno non può essere festeggiato in casa: è obbligatorio uscire in strada.

IL CAPODANNO IN ROMANIA. A Capodanno in Romania si fanno gli auguri agli animali. In questo Paese sono ancora vive antiche usanze e credenze popolari, ad esempio in alcune zone si crede ai folletti e alle fate, si seguono riti propiziatori con pane, acqua o elementi semplici. In molti casi la tradizione è legata alla natura, come nel caso della notte di San Silvestro. A Capodanno in Romania è infatti buona usanza parlare con gli animali che si incontrano facendo loro gli auguri.

IL CAPODANNO IN GRECIA. In Grecia c’è l’usanza che il primo ad entrare in casa deve rompere un melograno a terra.

IL CAPODANNO IN SUDAMERICA. In Sudamerica c’è l’usanza di mangiare chicchi d’uva e di esprimere dodici desideri: uno per ogni mese dell’anno. In Brasile invece è d’obbligo indossare vestiti bianchi o dorati.

Fonte: Gioia Maria Tozzi

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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