“Berlusconi Santo Subito, i delinquenti siamo noi i lavoratori”: a Fiorenzuola Pace, Amore, Poesia, 17^ rap-presentazione




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Fiorenzuola d’Arda, 13 marzo 2010, Ridotto Teatro Verdi
‘Pace, Amore, Poesia, Artinsieme in viaggio sul treno toccato in sorte’
  Claudio Arzani e l’organetto diatonico di Francesco Bonomini
Foto di Fabrizio Arzani

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Note sull’evento del 13  marzo al Ridotto del Teatro Verdi di Fiorenzuola,

incontro tra la poesia di Claudio Arzani,

la musica di Francesco Bonomini, i dipinti di Carmelo Sciascia,

la recitazione di Emanuela Schiaffonati,

le analisi di Fausto Chiesa e Augusto Bottioni.

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Emozione. Che t’afferra alla gola, che t’azzera la salivazione. Alla fine le ultime chiacchiere all’uscita dal Teatro, mentre viene chiusa l’ultima porta, accostato il cancello di ferro antico ed una chiave lunga come una mano, una chiave come usava ai tempi delle botteghe dei fabbri che forgiavano il ferro, gira nella toppa. La rap-presentazione, la 17^, è finita, uno sparuto gruppo di irreducibili quando tutti sono andati via s’infila nel bar adiacente, quello pomposamente detto degli artisti. Il poeta cantore affonda le labbra nel bicchiere, quello grande, di acqua minerale, quella con le bollicine, quella che solletica la gola soffocando l’arsura, dando respiro alle mucose ormai ridotte a desertificazione. Per l’incessabile logorrea da palco? Nientaffatto. Semplice emozione.

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Fiorenzuola d’Arda, 13 marzo 2010, Ridotto Teatro Verdi
‘Pace, Amore, Poesia, Artinsieme in viaggio sul treno toccato in sorte’
Fausto Chiesa controlla gli appunti per l’analisi letteraria della poetica di Claudio

Foto di Fabrizio Arzani

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Finita. Par che giri la testa, pare esplodere nel profondo dell’anima la voglia di urlare, la voglia di esultare. Finita. Bene, alla grande. Resta lo sparuto gruppo seduto attorno ad un tavolo simil tempi andati, emulo di glorie antiche di musici e teatranti, ritrovo d’artisti impegnati per ore ore ed ore a coltivare sogni di gloria senza speranza alcuna: i destini dell’arte, da sempre, non maturano certo in un angolo della sperduta e dimenticata provincia immersa nella distesa coltivata della pianura padana.

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Tempi moderni: ormai ai giorni nostri esiste solo chi passa dallo schermo al plasma dei video ultimo modello con la benedizione di un qualche affiliato alla coorte del padrone del regno delle televisioni. Allora ecco, seduti ai bordi di un tavolo finta epoca fantasmi ectoplasmi di un tempo di dimensioni e di ritmi perduti a ricordare, a ribadire, a confrontare. Le emozioni. Di una sera di fine inverno, dopo la bufera di neve è rispuntato il sole, la gente del paese si è riversata nelle vie.

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Fiorenzuola d’Arda, 13 marzo 2010, Ridotto Teatro Verdi
‘Pace, Amore, Poesia, Artinsieme in viaggio sul treno toccato in sorte’
Fausto Chiesa: propone paragone tra Claudio e Gregory Corso
Foto di Fabrizio Arzani

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Un bicchiere, di quelli grandi, colmo di acqua minerale, quella gasata, quella con gas, oste, un bicchiere di gas, quella con le bollicine. Che solleticano la gola. Ricordando. Vecchi compagni persi di vista da trenta anni. Ugo Coperchini. Presente, in prima fila. Di fianco: Mario Santi. Colleghi attesi e mancati, colleghi arrivati da paesi lontani. Stefania Pisaroni. Amici inattesi e d’improvviso entrati. Angelo Moggi. Candidati alle elezioni regionali. Marco Carini, Paolo Botti. Replicanti, spettatori di ritorno da altre rap-presentazioni, Ferrante Trambaglio, spettatori che son andati a cento all’ora parcheggiando l’infante per ascoltare racconti di viaggio tra le vicissitudini delle genti in versi e in prosa. Giovanni Groppi.

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Fiorenzuola d’Arda, 13 marzo 2010, Ridotto Teatro Verdi
‘Pace, Amore, Poesia, Artinsieme in viaggio sul treno toccato in sorte’
Francesco Bonomini con le sue ballate popolari di tradizione nord-europea
Foto di Fabrizio Arzani

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Siamo gente venuta dalle stelle, gente fuori tempo, gente legata a miti d’altre ere, si canta di tolleranza, di negazione dell’assoluto, dubbio e tolleranza, no alla guerra, amore e pace, sì ad uno sviluppo compatibile, ricordiamo quando sembrava impossibile un ritardo di dieci minuti del treno locale carico di lavoratori provocato dalla scelta di far precedere un Espresso carico di lor signori. Valori. Dicono ormai affossati. Berlusconi Santo Subito i veri delinquenti siamo noi i lavoratori.

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Fiorenzuola d’Arda, 13 marzo 2010, Ridotto Teatro Verdi
‘Pace, Amore, Poesia, Artinsieme in viaggio sul treno toccato in sorte’
  Augusto Bottioni:

ricorda, bambini, i giochi con Claudio con la spada e lo scudo di cartone
Foto di Fabrizio Arzani

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In archivio la 17^ rap-presentazione, serrande abbassate, a secco il bicchiere, quello grande, tutte le bollicine dell’acqua, quella con gas, sembrano ballare una danza tarantolata scendendo giù dalla gola lungo l’esofago. Trenta presenti. Amici, compagni, qualche semplice conoscente, amici degli amici, qualche parente che questo è il paesello natio del poeta cantore, salutato senza consapevolezza nell’età dell’infanzia. No alla guerra, sogniamo un mondo di pace e in pace, speriamo che il rombo che inonda il cielo non sia un cacciabombardiere ma il fruscio dell’ali d’una colomba che bianca in cielo vola.

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Fiorenzuola, ritorno in gloria al paesello natio, 17^ rap-presentazione. Trenta presenti. Nessun colonnello, nessun Direttore Generale.

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Fiorenzuola d’Arda, 13 marzo 2010, Ridotto Teatro Verdi
‘Pace, Amore, Poesia, Artinsieme in viaggio sul treno toccato in sorte’
Carmelo Sciascia:

i suoi dipinti uniscono paesaggi padani e caldi colori della terra di Sicilia
Foto di Fabrizio Arzani

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Una risposta a ““Berlusconi Santo Subito, i delinquenti siamo noi i lavoratori”: a Fiorenzuola Pace, Amore, Poesia, 17^ rap-presentazione”

  1. Ci sono emozioni che neppure un poeta riesce a scrivere, belle le foto.
    Ciao e buon fine settimana  

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