BASTA ARMI, così abbiamo detto a Sant’Antonio venerdì 15 in libreria Postumia perché le armi non fanno PACE ma solo morti innocenti: #sempredallapartedellapace

Venerdì 15 dicembre 2023, libreria Postumia, Sant’Antonio (Pc): BASTA ARMI, #sempredallapartedellapace: Francesco Bonomini, Claudio Arzani, Dalila Ciavattini

Tutto è partito dall’idea/invito di Claudia Gobbi della libreria Romagnosi, di organizzare (alla libreria Postumia, a Sant’Antonio) un’iniziativa basata e ispirata dai miei libri. Così si è sviluppata l’ipotesi di proporre un libro – “Vietato attraversare i binari, Servirsi del sottopassaggio” – che, pur pubblicato nel 2009, oltre ad altri contenuti, racconta – così meritando il riconoscimento dell’attualità – in versi e in prosa il NO ALLA GUERRA. Ma non solo. Soprattutto ricordando nei fatti che l’invio di armi costituisce un coinvolgimento, una partecipazione al conflitto mentre la Costituzione italiana prevede la negazione di coinvolgimento militare in qualsivoglia forma – diretta o indiretta – da parte dell’Italia a sostegno di uno Stato non alleato in guerra.

BASTA ARMI, LA PAROLA ALLA DIPLOMAZIA! Il libro che ha ispirato la serata e la poesia declamata da Dalila, “Sigfrido assurge al Paradiso”

Dunque BASTA ALL’INVIO DI ARMI che, dopo due anni di guerra che nessuno dei due/quattro contendenti (Russia, Ucraina, USA, UE) dimostra di poter “vincere”. Prosegue semplicemente, è stato detto venerdì, il massacro (perché questa è la realtà del conflitto) di soldati, di civili, di anziani, di bambini. Così innanzitutto in Ucraina, così in Palestina e non solo. Non si può e non si deve, se ci vantiamo di essere democratici, parlare – dopo due anni di conflitto e centinaia di migliaia tra morti e feriti – in termini di diritto alla difesa da parte dello Stato invaso e men che meno in termini di vendetta a fronte di un infame atto terroristico da parte di Hamas così giustificando attacchi da parte israeliana anche ai mezzi della Croce Rossa e oltre ai missili lanciati sugli ospedali.

La cartolina distribuita venerdì 15 con l’illustrazione di Edoardo: si muore così, “Senza gloria, senza onore”. Per chi ne volesse, alcune copie sono ancora a disposizione presso le librerie Postumia e Romagnosi

Si muore così, senza gloria, senza onore solo perché eri lì, nel punto dove è caduta la bomba piovuta dal cielo, ha declamato Dalila, per poi arrivare al contributo di Nunzio Delpanno che ha ‘raccontato’ in versi i giorni del bombardamento nel 1944 della nostra città e del padre che ha strappato dal letto lui, allora piccolo infante, per correre al rifugio sotterraneo, come oggi fanno centinaia di migliaia di padri a Kiev e a Gaza senza però certezza di riemergerne.

Ancora, a seguire, Francesco Saverio Bascio da Carpaneto con la sua “Soltanto cenere… e basta!” e infine Carmelo Sciascia, filosofo e opinionista, che ha ricordato il padre, combattente in Albania che di quei giorni non voleva raccontare.

Francesco Saverio Bascio legge la poesia “Solo cenere… e basta”. A seguire ha suonato con l’organetto diatonico Francesco Bonomini

Infine, a concludere la giornata, l’ultima suonata di Francesco che, quando si tratta di celebrare valori come il BASTA ARMI, da anni non manca mai alle mie iniziative: #sempredallapartedellapace.

Qualcuno invece venerdì ha deciso di darsi assente perché pensa e dice che noi siamo divisivi, che non possiamo negare il diritto di reagire all’invasione russa dell’Ucraina e al massacro terrorista del 7 dicembre di Hamas da parte di Israele.

Venerdì abbiamo riaffermato e lo ribadiamo ora e sempre che è tempo di cessare il fuoco, basta morti che essi siano soldati, anziani, bambini, è l’ora della diplomazia.

Senza se e senza ma, BASTA ARMI, #sempredallapartedellapace.

Venerdì 15 a S.Antonio alla libreria Postumia per dire BASTA INVIO ARMI, È L’ORA DELLA DIPLOMAZIA, L’ORA DELLA PACE

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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