Arte, Musica, Poesia a Milano con Michael Rothenberg e Terri Carrion, presente Claudio Arzani

100 THOUSAND POETS & MUSICIANS for CHANGE 2014
100 THOUSAND POETS & MUSICIANS for CHANGE 2014 – Incontro di Arte, Musica, Poesia con Michael Rothenberg e Terri Carrion – Associazione Culturale MilanoCosa – Casa dei Diritti, via De Amicis 10, Milano – Venerdi 23 maggio ore 16-19.30

Michael Rothenberg e Terri Carrion, i due poeti che dalla California nel 2011 hanno fondato il movimento internazionale 100Thousand Poets for Change, da qualche giorno sono in Italia.

Non sono rampolli della aristocrazia europea inviati dalla famiglia nella speranza di un contagio della classicità, come accadeva nel Grand Tour ottocentesco, ma due poeti  poco convenzionali, soliti a vivere sotto le sequoie millenarie della California settentrionale (una realtà  imbevuta di spirito ambientalista e di sperimentazione della sostenibilità, lontana anni-luce  da quell’immaginario da Baywatch che richiamiamo pensando alla California).

Nei prossimi mesi visiteranno oltre al nostro BelPaese, il Marocco e la Macedonia ovvero i paesi  nei quali, al di fuori degli Stati Uniti, negli ultimi tre anni vi è stata una risposta più sentita al loro appello a raccogliere  il maggior numero possibile di poeti che in letture simultanee in tutto il mondo si esprimessero con i propri versi sull’urgenza di cambiamenti a livello politico, sociale e  ambientale.

A Napoli, Venezia, Genova, Salerno, Roma le occasioni per ascoltare le letture poetiche di Michael Rothenberg e Terri Carrion mentre nelle vicinanze saranno a Bologna e il 23 maggio, come segnala Claudio Arzani, a Milano.

Nel pomeriggio e fino a tarda sera, nella Casa dei Diritti di via De Amicis”, ha detto Arzani, già presente con suoi versi nell’antologia ‘100 Thousand Poets for Change’ pubblicata da Albeggi editore di Roma lo scorso 28 settembre: “oltre a musica, arte e performances teatrali, si terrà un reading poetico con l’alternarsi di 20 poeti invitati nell’occasione”.

Linguaggi, visioni e segni diversi rapportati ai gravi problemi che il mondo sta affrontando: guerre, ignobile distruzione delle ricchezze, sfruttamento insensato delle risorse della Terra.

Così recita la locandina d’invito realizzata dall’Associazione Culturale Milanocosa e, per quanto riguarda Arzani, sarà l’occasione per riproporre la lettura di “Laggiù ci stava un mare verde”, lirica ispirata e dedicata al ricordo del disastro nucleare di Chernobyl. 

Soprattutto all’indomani del nuovo incidente di Fukushima”, dice Arzani, “il problema nucleare deve essere all’attenzione di tutti gli abitanti del pianeta ed è grave che invece la produzione continua, in Europa compresa. Così le prossime elezioni devono essere una scelta per un nuovo modello di sviluppo ricordando che, Italia a parte, la sola Germania ha fermato tutte le centrali. La mia proposta milanese, appunto, sarà uno spunto per la riflessione in merito al modello di sviluppo che vogliamo”.

A seguire si propone la lirica che Claudio leggerà domani, peraltro pubblicata nel suo primo libro, “E’ severamente proibito servirsi della toilette durante le fermate in stazione” (2005, edizioni Vicolo del Pavone)

100ThousandpoetsColor“Laggiù ci stava un mare verde

L’erba viveva lieta
ballando sinuosa ora col ventre
ora un valzer abbracciata al vento
ma sempre pronta ad ospitare
coccinelle, formiche esploratrici
che salivano in cima
per osservare l’orizzone
alla ricerca del cibo.

L’erba viveva lieta
rendendo rigoglioso il mare della pianura
onda dopo onda, ola della natura,
a disposizione degli erbivori
e dell’uomo per la greppia.

Come fu che arrivò quella pioggia
invisibile, impalpabile, impossibile,
a questo livello del pianeta non si sa
forse per difetto di comunicazione

è rimasta solo terra, arida per giunta
nessuno dialoga, nessuno racconta
non c’è più nessun airone bianco
che sale dal fiume
portando notizie da Chernobyl

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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