“Apocalittici e integrati”: un commento di Alberto Esse

Il nostro futuro vale più dei vostri profitti

Apocalittici e integrati. Di fronti a fenomeni sociali come FFF ancora una volta manca un pensiero dialettico ma assistiamo ad una rissa tra gli entusiasti a prescindere e i demolitori di principio. Ho sostenuto attivamente fin dal suo sorgere FFF partecipando anche a quelle mobilitazioni del venerdí quando, senza il battage mediatico, ci ritrovavano in una trentina. Ho visto con soddisfazione la città conquistata da migliaia di giovani felici di essere loro almeno per un giorno i protagonisti ho visto la loro creatività liberarsi in centinaia di cartelli personali (all’epoca dei social é bello vedere giovani esprimersi usando il medium di un pezzo di cartone) ho visto maturare nel movimento una maggiore consapevolezza politica e anche antisistema quando non anticapitalista. Tutto ció e positivo ma non mi impedisce di vedere anche le ombre su questo movimento ed i pericoli per il suo futuro. Non posso fare a meno chiedermi il perché mentre i movimenti di massa giovanili passati come il 68 o il movimento no global erano ignorati o massacrati dai Mass media e dalle classi dominanti ed invece, fino ad ora, FFF ha goduto di un battage e di un sostegno mai visto da parte di quei Mass media che sono di proprietà o al servizio dei responsabili dell’attuale distruzione del sistema. Ho visto una narrazione mediatica che sembra un film di Frank Capra basata sulla costruzione di un personaggio unico e globale. Ho visto quegli organismi che sono espressione della classe dirigente responsabile dell’attuale situazione di degrado mondiale invitare e accettare le critiche dell’unica, fino ad ora, rappresentante di un movimento il cui sviluppo coerente non potrebbe avere che come risultato utile la distruzione di questi organismi capitalistici. Ho visto un ministro dell’istruzione farsi bello invitando i presidi a fare quello che non potevano e dovevano fare: giustificare chi scioperava. Lo sciopero anche studentesco é una forma di lotta e di ribellione e non una gentile concessione. Non posso fare a meno quindi ancora una volta, ricordando Gramsci, di avere dialetticamente l’ottimismo del cuore ed il pessimismo o realismo della mente. Sono vecchio ma sto pienamente con i giovani di FFF senza se ma certo con qualche ma.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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