Anni da blogger: tempo d’elezioni, il ’68 che fu, chi pedalava e chi all’arte s’accompagna, cose serie, singolar facezie

Tempi di ricordi e celebrazioni per il ’68 che fu. Personalmente questa storia del ’68 mi ha un po’ rotto anche perché, per come viene celebrato, fu in buona parte la rivoluzione salottiera dei figli della buona borghesia (nelle fabbriche si badava e si scioperava per il salario, non per la rivoluzione). “Operai, studenti, uniti nella lotta” ma poi appunto finiva che la fabbrica era tutto un altro mondo, spesso sconosciuto. A quel mondo, il mondo della fabbrica, è dedicato un pezzo interessantissimo nel blog di Orasesta e direi che senza ombra di dubbio merita l’apertura di questo excursus settimanale nel mondo del web. Con tanto di foto, emblema delle trasformazioni sociali nel frattempo intervenute tanto da poter rappresentare quel mondo antico come vera e propria archeologia. Archeologia industriale e archeologia culturale. Tempi lontani, i tempi della centralità della fabbrica, del lavoro, della classe operaia e direi che è quello, il vero ’68 da ricordare e celebrare.

Già, quanto sono cambiati i tempi. Bello il racconto della memoria “é ancora carnevale” di Lucy57 che, partendo da riflessioni intorno alla celebrazione del carnevale, ricorda il nonno, i tempi di quando per andare a lavorare si faceva 15 chilometri in bicicletta all’andata e 15 chilometri in bicicletta al ritorno: certo non c’era lo spazio per cumulare rotolini di grasso sui fianchi!

Dai (forse) bei tempi andati ai tempi nostri, ed è tempo d’elezioni. Diversi gli spunti. Dottoressa Daria, in “malafemmena“, il 6 febbraio ci racconta di una grande abbuffata, presenti i nostri più cari politici. Assente giustificato, dopo troppe indigestioni, Mastella: cambierà ristorante. Molti spunti anche da patrizius,  poetaperdere, che propone il gioco della torre, ovvero un sondaggio con quesito di difficile soluzione: gettandoli tutti ne troveremmo uno, dei nostri politicanti, da salvare? Conclusione con il dialogo tra i principali esponenti del centrosinistra proposto da Rael. Alla fine della lettura sono i primi, Veltroni in testa, che gettiamo dalla torre. Capi d’accusa? Aver lavorato scientemente per favorire il ritorno di Berlusconi con magari la segreta speranza d’allearsi con mister sorriso Durbans in una grande ammucchiata finalizzata ad una comune abbuffata.

Cambio di rotta con Yzma, tanto per non alienarci con troppa politica: ci racconta della visita alla mostra “America! Storie di pittura del Nuovo Mondo” in corso al museo di Santa Giulia a Brescia fino al 4 maggio. Particolarmente interessante uno dei dipinti che ci propone e che riprendo senza esitazione coltivando una segreta speranza nel cuore: quella gente in marcia verso l’orlo del dirupo vuoi che siano i vertici dei 17 partiti e partitini del centrodestra?

Citazione d’obbligo anche per Maura Gancitano con il suo blog “in pubblico”: dal suo esempio, tengo a ricordarlo, nasce Arzyncampo, ovvero il tentativo ambizioso di proporre non solo un diario personale ma un vero e proprio prodotto culturale, uno spazio di stimolo e spunto per la riflessione e l’approfondimento. Maura, poco più di 20anni, poeta, narratrice di belle speranze e già qualche risultato editoriale concreto, siciliana d’origine e da qualche anno, per motivi di studio, brianzola d’adozione, finalmente nei mesi scorsi ha portato a casa la sudata laurea.  Condivide con noi la sua ultima lettura, lo spazio bianco” di Valeria Parrella, romanzo che ha letto in attesa di salire sulla scaletta dell’aereo in partenza per Roma. Sì, questa ai giorni nostri è la vita di chi costruisce il proprio futuro: con la valigia in mano a cumulare esperienze e, per Maura, emigrata temporaneamente dall’isola che c’è alle nebbie della Lombardia, appunto inizia l’epoca di un master di approfondimento che la costringe a nuovo temporaneo trasferimento nella città eterna: good lucky, mauraga. Post scriptum: non so come ma mi torna alla mente l’immagine del nonno di Lucy57, dei 15 chilometri all’andata e dei 15 chilometri al ritorno che ogni giorno si pedalava in bicicletta per poter lavorare, per poter garantire un futuro ai nipoti per lui allora ancora da venire. E oggi quei nipoti a loro volta arrancano e pedalano, magari con l’allettante prospettiva di guadagnare un buon posto in un call center d’eterno precariato. Evoluzione della sfiga.

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Incontro casuale navigando nel web: impatta in Arzyncampo Alessandra da Torino, 30 anni ancora da celebrare, e scopre di avermi già conosciuto qualche anno fa in un sito di cose letterarie, scrivi.com. Abbracci e baci, scorre lo spumante a fiumi ed è l’occasione per conoscere un nuovo blog, “graffi di sigarette e music on the rocks” dove ci propone affinità e divergenze tra il concetto di “amico” e quello di “uomo”. Con l’amico si chiacchiera fino a tardi, si gioca a trivial pursuit, si ride, si scherza. Un uomo? Eh no, mica lo puoi invitare a casa. Quello fraintende! Niente cinema perché è buio e quello rifraintende, niente trivial pursuit perché sa tanto di “collezione di farfalle”. Poi vi chiedete perché quell’irlandese già conosciuto si presenta con la gonna? In veste di donna s’introduce nella casa quel volpino in arrivo da Dublino e, una volta arrivato al salottino …

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

4 Risposte a “Anni da blogger: tempo d’elezioni, il ’68 che fu, chi pedalava e chi all’arte s’accompagna, cose serie, singolar facezie”

  1. Sempre interessanti gli spunti, i suggerimenti che inducono ad una attenta analisi e, conseguentemente, alla riflessione: periodi storici vissuti a volte per emulazione, per noia, o con effettiva cognizione di causa, chissà…

    Grazie!

    Claudio, un flash mi ricorda che…

    -5. ;))))))

    Incomincerò il conto alla rovescia.

    A domani, e buon sabato!

    Un abbraccione,

    Giulia.

  2. Mi lasci senza parole, e si che sono una chiaccherona.

    Un carissimo abbraccio Lucia

  3. Grazie per la citazione, Arzy! In realtà non credo che quello a Roma sia un trasferimento temporaneo. Non credo comunque di tornare a Milano, meno che mai in Brianza, nonostante gli amici incontrati lì mi manchino moltissimo. E non credo neanche di poter tornare a vivere in Sicilia… Si vedrà, in qualche modo lo scopriremo! 🙂

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