Anni da blogger: Ida Miser, Lib(e)ro, il Pastore che volge le spalle al suo popolo, Corto si può fare, I colori del Po

Ci sono talvolta piccole soddisfazioni, dal lavoro che impone il costante mantenimento di un blog. Ricordate Ida Miser, licenziata dall’Asl di Trieste per aver denunciato scarichi di liquami dal laboratorio analisi dell’ospedale nelle fogne pubbliche? Bene. Ida a Natale via mail mi ha mandato i ringraziamenti per il sostegno garantito. Sono gratificazioni non da poco.

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Katherjne aggiunge al suo blog personale un secondo tutto dedicato alla letteratura, Lib(e)ro. Riportando tra le altre alcune recensioni mie dopo avermene chiesto autorizzazione. Nessun problema, scegli pure quanto preferisci. Così, dopo “Lo scommettitore” di Remo Bassini e “L’eredità di Bric” di Giacomo Gardumi ripresi l’11 gennaio, ieri ho avuto la sorpresa di rileggere la recensione di un libro fantastico in tutti i sensi dell’espressione: “Il bambino che non era vero” di Keith Donohue. Onorato e gratificato.

Ma un pastore che si rivolge al Dio in cielo volgendo le spalle al suo popolo, s’allontana dai fedeli? Cantava Fabrizio De Andrè, “o Dio del cielo se mi vorrai amare, scendi dalle stelle e vienimi a cercare”. Oggi chi scende, chi sale? Una religione fatta a scale, c’è chi scende, c’è chi sale. Monopolio di fede. Chi sale, chi tabacchi.

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Anch’io ho aderito all’invito di Barbara Garlaschelli di scrivere un racconto breve (“Corto si può fare”). Poche ore fa è arrivata la notizia che il racconto è stato selezionato per cui a breve sarà visibile sul suo blog.  Pro-memoria: annotare la scadenza, fine gennaio, e affrettarsi per partecipare.

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[Nuovo link per Arzyncampo, da Alfio Cioffi Doro, artista del pennello e della macchina fotografica. Blog “I colori del Po” con i dipinti di Alfio e le foto di viaggio (ultimo in Yemen).

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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