“Accadde oggi: 19 luglio 1966, l’Italia viene incredibilmente sconfitta dalla Corea del Nord ai Mondiali”

Ieri sera, 56 anni ‘dopo’, anche l’Italia femminile ha perso 0-1, stavolta dal Belgio che passa ai quarti di finale dell’Europeo. Italia eliminata. Ormai une habitude, maschi o donne che siamo, nous sommes toujours éliminés.

Il 19 luglio 1966 a Middlesbrough (Inghilterra) la Nazionale è clamorosamente sconfitta 1-0 dalla Corea del Nord nel suo terzo incontro valido per la fase finale dei campionati del mondo ed è eliminata dal torneo. E’ una delle delusioni più grandi del nostro calcio, un’autentica vergogna sportiva. Il gol fu segnato al 42′ da Pak Doo-Ik e fu la prima volta che una squadra asiatica ebbe accesso alla fase finale di una coppa del mondo di calcio. Su Pak Doo-Ik si diffuse anche la voce che fosse un dentista: in realtà aveva la qualifica, ma non esercitò mai la professione. Tornando a quella partita, bastava un pari all’Italia per accedere ai quarti ma la partita fu giocata in modo nervoso, fallendo varie occasioni. Gli azzurri rimasero un’ora in dieci per l’infortunio al ginocchio subito da Giacomo Bulgarelli in un contrasto con Park Seung-Jin. Il ct Edmondo Fabbri schierò questa formazione: Albertosi, Landini, Facchetti, Fogli, Guarneri, Janich, Perani, Bulgarelli, Mazzola, Rivera, Barison. Al ritorno in Italia la squadra fu accolta da una pesante contestazione.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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