A Genova partono i lavori per il nuovo Gaslini: in 6 anni con il riassetto e la ristrutturazione l’ospedale cambierà volto, motivo di riflessione anche per la nostra città dove si decide invece di realizzare una nuova struttura con quanto ne consegue

(Ndr) Riflessione preliminare: si riporta, per opportuna conoscenza, l’articolo recentemente pubblicato da IlSole24Ore inerente la costruzione del “Nuovo Gaslini” inteso come progetto di riassetto e ristrutturazione dello storico ospedale di Genova. Una scelta diversa da quella che sembra invece prevalere nella nostra realtà nella quale si sceglie invece di realizzare una nuova struttura di semplice sostituzione dell’attuale cementificando terreno agricolo con contestuale abbattimento del Polichirurgico di via Taverna inaugurato ricordiamolo nel non certo lontano 1994. Osserviamo: 1) la scelta della ‘semplice’ ristrutturazione con ampliamento dell’esistente consente di ottimizzare l’impegno delle risorse economiche disponibili disponendone l’utilizzo di parte per realizzare altre strutture (ad esempio investire nella medicina del territorio) e di contemporaneamente destinarne altra parte alla spesa corrente ovvero provvedere all’aggiornamento e all’ampliamento delle dotazioni strumentali a disposizione e ai bisogni di adeguamento del personale disponibile oltreché allo sviluppo di nuovi servizi anziché limitarsi ad una struttura di semplice sostituzione dell’attuale; 2) la costruzione di una nuova struttura ospedaliera a Piacenza richiederebbe almeno 8 anni di tempo prima di poterne avere la disponibilità mentre l’ampliamento dell’esistente come previsto da un recente progetto tecnico alternativo elaborato dal Comitato SalviamOspedale e come attestato dallo stesso progetto del Gaslini avrebbe tempi di realizzazione molto più brevi e dunque con disagi molto minori per i bisogni di cura e di salute della città (si pensi soltanto all’eventuale sospensione di attività necessaria per il trasferimento di materiali e attrezzature dalla attuale alla nuova struttura che si renderebbe necessaria); 3) motivo di riflessione e di necessario approfondimento anche il dettaglio non indifferente che scelgono la via dell’intervento migliorativo dell’esistente anche ospedali come il Polichirurgico e il Sacco di Milano, il Sant’Orsola di Bologna e il Maggiore di Parma.

L’area individuata per la realizzazione della nuova struttura ospedaliera piacentina cementificando il terreno destinabile ad uso agricolo

L’ARTICOLO di RAOUL de FORCADE da IlSOLE24Ore

Via libera ai lavori per la costruzione del “Nuovo Gaslini”, cioè il progetto di riassetto e ristrutturazione dello storico ospedale pediatrico di Genova, che sarà portato a termine, nella sua completezza, entro il 2030. Ieri è stato sottoscritto l’accordo tra l’Irccs Istituto Giannina Gaslini e la concessionaria Zena Project (creata dal raggruppamento temporaneo di imprese tra Cmb, Mieci e Arcoservizi) che avrà in gestione le opere per 22 anni. Il piano prevede la realizzazione già nell’arco di tre anni, di un nuovo monoblocco ospedaliero, denominato padiglione Zero (al posto degli attuali padiglioni 7 e 8, che verranno demoliti), ma anche la ristrutturazione di altri cinque padiglioni storici. Si tratta di un’operazione di partenariato tra pubblico e privato da 180 milioni di euro, di cui 130 finanziati dal privato e 50 circa a carico del pubblico (che comprende anche fonti finanziarie del sistema Gaslini, come la fondazione Gerolamo Gaslini e l’Istituto Giannina Gaslini), con 10 milioni provenienti dal Pnrr. Tutto il progetto, da un punto di vista immobiliare e strutturale, sarà completato, come si è accennato, in sei anni e mezzo: tre anni per la realizzazione del padiglione Zero (che rispetterà la deadline imposta dal Pnrr: il 30 giugno 2026) e tre anni e mezzo per la ristrutturazione degli altri. Nel partenariato, è prevista la gestione, da parte del concessionario, dei servizi di facility management, compresa la fornitura energetica, per 19 anni dalla costruzione del padiglione Zero. La completa riorganizzazione del nosocomio pediatrico porterà anche a liberare, in un secondo tempo, gli altri padiglioni posizionati verso il mare, dove potranno trovare spazio servizi di ricerca, formazione e accoglienza, un asilo nido aziendale, piccole superfici di vendita (dalla lavanderia alla parafarmacia); c’è anche l’idea di creare un campus universitario. Ma per questa seconda parte del piano dovranno essere reperiti nuovi finanziamenti. L’accordo appena firmato, ha detto Edoardo Garrone, presidente dell’Istituto Gaslini, «è importante perché consente di avviare un progetto strategico per il futuro dell’ospedale, che è stato realizzato 85 anni fa e la cui parte strutturale, divisa in 20 padiglioni, oggi non è più adeguata a rispondere alle esigenze di una sanità moderna. Il nuovo Gaslini sarà diviso per intensità di cura: alta, media e bassa. E siamo riusciti a mettere a punto un progetto che ci permetterà di continuare l’attività medica mentre procede la costruzione del padiglione Zero, i cui lavori inizieranno a breve e rappresentano il primo lotto dell’intervento di ristrutturazione complessiva. Alla fine di questo percorso, che si concluderà entro sei anni e mezzo, avremo un ospedale completamente nuovo e moderno, in grado di dare i migliori servizi ai cittadini non solo per quanto riguarda la nostra città, la nostra regione e il nostro Paese ma anche a livello internazionale, come è sempre accaduto negli anni di vita del Gaslini. Auspichiamo, per il futuro, ulteriori finanziamenti pubblici da parte dello Stato e della Regione». L’intervento, ha spiegato il direttore generale dell’Istituto, Renato Botti, sarà in quattro fasi: «la prima, come si è visto, consiste nella realizzazione del padiglione Zero e terminerà a giugno 2026; la seconda nella ristrutturazione dei padiglioni 17, 18, e 6, e si concluderà a giugno 2028; la terza prevede la ristrutturazione del padiglione 16 e finirà nell’agosto 2029; la quarta atterrà alla ristrutturazione del padiglione 15 e terminerà nel 2030». Il padiglione Zero accentrerà tutte le funzioni di emergenza e urgenza, a elevata intensità assistenziale e chirurgica per i bambini, le future mamme e le famiglie. Comprenderà, tra l’altro, 12 sale operatorie, 8 sale per travaglio e parto; 70 posti letto nelle aree di terapia intensiva e subintensiva pediatrica e neonatale; 130 posti letto nell’area delle degenze ordinarie. Complessivamente, i letti per la sede genovese del Gaslini saranno 493 (contro gli attuali 434).

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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