A Fiorenzuola l’ultimo viaggio di “Scendea fischiando feroce sorella morte”, il libro di poesie e storia 1937 1945

La copertina del libro, ancora disponibile presso la libreria Coop dell’ipermercato Gotico e la libreria Farenheit di via Legnano a Piacenza oltreché la libreria Puma di Castel San Giovanni

E l’ultima volta arrivò. Nel suggestivo ambiente del Ridotto del Teatro Verdi, a Fiorenzuola d’Arda, arrivando trafelato, accorgendomi di aver dimenticato il cappello da alpino e i soldi per affrontare la (auspicata) vendita finale. Un pubblico di 25 persone, molto caratterizzato grazie alla presenza degli alpini della sezione locale. Sono loro che hanno determinato il successo del libro: a Borgonovo, a Pontenure, a Caorso, infine appunto venerdi 8 aprile nella ‘capitale’ della Val d’Arda che, per inciso, è anche il paesello dei miei natali.

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Al ridotto del Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda, dove venerdi 8 aprile si è svolta l’ennesima rap-presentazione prima di tutto per affermare che dalle guerre nasce solo dolore

Un percorso durato un anno, con le tappe citate alle quali si aggiungono le rap-presentazioni di Piacenza alla Fondazione della Cassa di Risparmio e l’incontro a Gropparello con il Sindaco, Claudio Ghittoni, per la consegna del manifesto della mostra d’accompagno appunto alle presentazioni del libro nato da una manifestazione tenuta nel 2013 appunto su iniziativa dell’Amministrazione del Comune della Val Vezzeno. Ogni volta per sottolineare l’assurdità delle guerre, per riaffermare l’aspirazione alla pace e, come recita una delle poesie contenute nel libro, se “Sono tanti, in questo mondo, sono tanti a far la guerra”, … “noi due, me and you, costruiremo insieme un mondo migliore”.

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Il pubblico presente in sala. In evidenza l’adesione del gruppo alpini, soldati (sia pur in congedo) ‘di pace’

Consueto il clichè della serata: la mostra “fango, lacrime e fame” con le immagini da Auschwitz e le illustrazioni di Edoardo rappresentative di Guernica, di Katyn, della guerra che non è né bella né giusta, della guerra nella quale semplicemente si muore e infine dell’Utopia ovvero della fine della guerra con la speranza che non ci siano altre guerre. Per una volta mostra senza esposizione sostituita dalla semplice proiezione con commento.

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Claudio ed Edoardo Arzani

A seguire Dalila e Roberto hanno recitato “Che venne alla donna del soldato” di Bertold Brecht e subito dopo la parola ad Augusto Bottioni, assessore alla cultura, all’iniziativa del quale si deve l’organizzazione della serata. A lui, figlio di partigiano, il compito di evidenziare l’impegno della municipalità sul tema della pace, il ricordo della nostra amicizia e della nostra comune militanza nel segno degli stessi valori e delle stesse aspirazioni, per concludere con l’affermazione, dopo che ha visionato la scaletta col programma della serata, di una certa curiosità.

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Roberto Bassi e Dalila Ciavattini

Ed ecco così l’alternarsi dell’intervento storico di Fausto, il saluto a nome di tutti gli alpini di Pierluigi, l’intervento di Edoardo, ogni volta con l’intermezzo delle letture poetiche da parte di Dalila, capacissima di dare il tono che sa coinvolgere e appassionare la platea (alla fine in diversi le esprimono gradimento e  complimenti: saperle leggere è fondamentale per le poesie, troppo spesso ad esempio chi le scrive le riporta poi malissimo magari dando eccessiva enfasi oppure leggendo troppo velocemente rendendo difficile la percezione mentre, va detto, Dalila è bravissima perché, come mi ha confidato, legge poesia come fare musica ma non mi si chieda che cosa significhi).

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Augusto Bottioni, assessore alla cultura della municipalità

Nota a parte infine per Francesco e Giovanni che a loro volta propongono intermezzi con musiche tradizionali eseguite con l’organetto diatonico e il violino dimodoché la serata letteralmente vola generando soddisfazione, gran seguito e applausi finali. Che infine si sono concretizzati con l’affollarsi al tavolo per l’acquisto del libro e la richiesta di firma autografa. 16 copie vendute, ma oltre il numero è stata emozionante il come. Inspiegabile, non saprei come rendere quei dieci minuti ma era una rapsodia finale, vita in musica. Contro le guerre che sono solo dolore e per la pace.

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Pierluigi Forlini, vicepresidente provinciale sezione di Piacenza dell’Associazione Nazionale Alpini

Magnifica conclusione del ciclo del libro. Non resta che aspettare il prossimo. E il viaggio … continua.

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Giovanni Casati e Francesco Bonomini. Sullo sfondo la proiezione dell’illustrazione di Edoardo rappresentativa di Guernica

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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