Dopo aver scritto sette libri di poesie, romanzi, racconti, Lumturi Plaku, per tutti Lume, propone al pubblico l’ottavo libro di poesie, stavolta in italiano. Lume non é solo poeta e scrittrice, è un vero e proprio terremoto, una forza della natura come le onde del mare che dolcemente vengono dipinte nelle sue poesie: lo scrive nell’introduzione del libro Riccardo Baracco.
Vivevamo, ci racconta Lume parlando della sua Albania, in un Paese circondato dai fili spinati invisibili ma ben reali, uno Stato-prigione. Specialmente negli ultimi anni, eravamo isolati da tutto il mondo. Bisognava stare molto attenti, perchè un sogno sbagliato, non adeguato a quelle leggi crudeli, poteva portare a gravi conseguenze, dovevi dire di sì, se tutti quelli che dirigevano dicevano di sì, anche se era vero il contrario.
Per questo, nel 1991, Lume segue il figlio sedicenne e abbandona la sua terra, approda nel nostro Paese, sbarca a Bari e viene inviata a Pontedell’Olio, piccolo borgo in provincia di Piacenza. “Mi manchi”, il suo ottavo libro fresco di stampa, non è altro che il racconto della sua storia, delle sue emozioni, degli anni di una gioventù piena di sacrifici e di paure, degli anni vissuti esule nel BelPaese convivendo spesso con i pregiudizi e infine del rimpianto della nostalgia di una patria che sempre e comunque non può che mancare. Appunto, “Mi manchi”.