Dentro le vene la malinconia
s’insinua, ed è un morbo sonnolento
cui giova non trovar medicamento,
uno stupor di morbida follia.
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Il desiderio più tenace svia,
smemora del più intenso sentimento,
quasi vapori un greve incantamento
d’oppio, in cui goda più chi più s’oblia.
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Essa è come un giaciglio, ove un’inerte
stanchezza ci abbandoni svigorite,
con le treccie disciolte e a braccia aperte.
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Ed ha il torpor d’alcune notti estive,
in cui ci s’addormenta indolenzite
dallo spasimo oscuro d’essere vive
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A.Guglielminetti, “L’amante ignoto”, copertina di E. Rubino www.internetculturale.it/ . . Di Amalia in Arzyncampo puoi leggere anche “Ironia” oltre alla scheda sulla vita di una donna controcorrente vissuta nell’Ottocento bacchettone e moralista . |