“San Corrado e la Via Francigena: un legame profondo e intricato”, articolo pubblicato sulla pagina fb ‘Tutto su Noto’ a commento dell’intervento di Umberto Battini, storico di San Corrado, alla conferenza organizzata il 10 febbraio nel Romitorio Ospitale di Calendasco

Chiesetta Romitorio ospitale Calendasco

Nella suggestiva cornice della chiesa presso il romitorio di Calendasco, si è svolta sabato 10 febbraio 2024 una conferenza storica di grande rilievo su “San Corrado e la via francigena”. Questo evento, inserito nell’ambito della mostra tenutasi dal 6 al 20 febbraio nel medesimo romitorio, ha riunito numerosi studiosi e appassionati della storia locale, tra cui il rinomato studioso di San Corrado, Umberto Battini, e il poeta-giornalista Claudio Arzani.

Il contributo di Umberto Battini, che ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca e allo studio della figura di San Corrado, si è rivelato di fondamentale importanza per riscoprire e valorizzare il legame intrinseco tra il nobile cavaliere Corrado e la Via Francigena. Battini, profondamente radicato nei territori dei Confalonieri, ha saputo mantenere vivo il dialogo con il Santo eremita grazie alle continue scoperte documentali e alle ricerche incessanti sulle vicende storiche locali.

Il territorio di Calendasco, caratterizzato da una storia ricca e affascinante, si rivela cruciale per comprendere il contesto in cui San Corrado ha vissuto e operato. Le terre che un tempo ospitavano il Castrum Novum del Ronchalia, luogo che diede nome alla celebre Dieta di Roncaglia del 1158, rappresentano un crocevia fondamentale lungo la Via Francigena. Questa strada, che da Canterbury conduceva a Roma e alla Terra Santa, attraversava il Po e trovava uno dei suoi punti di passaggio principali proprio nei pressi di Calendasco.

San Corrado Confalonieri: disegno del miracolo del pane

La conferenza “San Corrado e la Via Francigena” si è rivelata un’occasione unica per esplorare le molteplici sfaccettature di questo legame storico. L’itinerario del pellegrinaggio medievale, caratterizzato da una rete intricata di strade e attraversamenti, si unisce al percorso interiore di San Corrado, che dalla nobiltà terrena giunge alla povertà francescana per espiare le proprie colpe.

Il romitorio di Calendasco, antico ospitale per pellegrini e viandanti lungo la Via Francigena, rappresenta un luogo simbolico dove San Corrado ha preso i voti francescani e ha iniziato il suo cammino di penitenza. La presenza di questo santuario, insieme ad altri luoghi di interesse storico-culturale come il castello dei Confalonieri e l’Oratorio del Mastruzzo, testimonia l’importanza di Calendasco nel panorama della storia locale e della religiosità medievale.

Nonostante le sfide e le controversie che hanno caratterizzato la memoria di San Corrado nel corso dei secoli, oggi il suo culto è più vivo che mai, soprattutto grazie all’impegno dei giovani e alla volontà di preservare la storia e le tradizioni del territorio. La figura di San Corrado rappresenta un esempio di rinascita spirituale e di dedizione alla causa del bene, un richiamo costante a mantenere viva la fede e la solidarietà tra gli uomini.

In conclusione, “San Corrado e la Via Francigena” non sono soltanto elementi di una storia passata, ma rappresentano un legame profondo e intrinseco che continua a influenzare e ispirare le generazioni presenti e future. Attraverso la riscoperta e la valorizzazione di queste radici storiche, possiamo cogliere l’importanza di preservare e tramandare il patrimonio culturale e spirituale che ci lega al passato e ci guida verso il futuro.

I relatori alla conferenza sabato 10 febbraio 2024: Umberto Battini, storico di San Corrado Confalonieri, Claudio Arzani, giornalista e poeta, Carmelo Sciascia, scrittore

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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