“Se passa il tempo”, lirica di Park In-Hwan (1926-1956) da ‘Antologia di poesie coreane del Novecento’, CUEM editore

Ora il nome di quella persona ho dimenticato, ma
le sue pupille e le sue labbra
mi restano nel cuore.
Anche quando tira il vento
e piove
io,
al di fuori della finestra,
la notte ombreggiata dal lampione non posso dimenticare.
Che l’amore va via, ma i vecchi giorni rimangono:
il lago dei giorni estivi, il giardino dell’autunno.
Su quella panca
le foglie cadono
le foglie diventano terra.
Ricoperto dalle foglie
il nostro amore
potrebbe svanire.
Ora il nome di quella persona ho dimenticato, ma
le sue pupille e le sue labbra
mi restano nel cuore
mi restano nel cuore freddo.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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