“Finestre sul cortile”, lirica di Vladislav Chodasevic (1886 – 1939)

Casa a ringhiera, olio su tela, di Laura Sisti

Un povero grullo presso le fontane
Non fa che lamentarsi da stamane,
E non ho una scarpa superflua,
Da tirargli dritta sulla testa.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Risuonano pentole, piatti, pianini,
Cullan le balie gli urlanti bambini.
Alla finestra un sordo siede sorridendo,
Del suo silenzio estatico godendo.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Un attore davanti a una specchiera opaca
Scrive una lettera e ritratti bacia, –
E provando la sua parte con onore,
Per l’ennesima volta muore l’eroe.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Un padre sta uscendo, saluta la moglie,
Ma torna indietro, bianco come un lenzuolo:
– Non gli piace la zuppa di cipolle!
Bisogna sculacciarlo quel figliolo!
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Un vecchio non rasato il letto scosta,
Si accinge a conficcare un chiodino,
Ma a disturbarlo, neanche a farlo apposta,
Sta salendo le scale un inquilino.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tra i fiori un operaio giace sul letto.
Monete sugli occhi, le lenti sul panchetto.
Legate le mascelle, congiunte le mani.
Nel ghiaccio oggi, nel fuoco domani.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Quel ch’è giusto è giusto! Possedere
Una fanciulla con la forza non puoi!
Devi prima leggerle dei versi, e poi
Offrirle anche da bere…
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
L’acqua dentro al muro s’è messa a guaire:
Dev’esser arduo nei tubi fluire,
Sempre nell’oscurità e nella strettezza,
In una tale strettezza e oscurità!
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

 

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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