Un povero grullo presso le fontane
Non fa che lamentarsi da stamane,
E non ho una scarpa superflua,
Da tirargli dritta sulla testa.
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Risuonano pentole, piatti, pianini,
Cullan le balie gli urlanti bambini.
Alla finestra un sordo siede sorridendo,
Del suo silenzio estatico godendo.
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Un attore davanti a una specchiera opaca
Scrive una lettera e ritratti bacia, –
E provando la sua parte con onore,
Per l’ennesima volta muore l’eroe.
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Un padre sta uscendo, saluta la moglie,
Ma torna indietro, bianco come un lenzuolo:
– Non gli piace la zuppa di cipolle!
Bisogna sculacciarlo quel figliolo!
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Un vecchio non rasato il letto scosta,
Si accinge a conficcare un chiodino,
Ma a disturbarlo, neanche a farlo apposta,
Sta salendo le scale un inquilino.
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Tra i fiori un operaio giace sul letto.
Monete sugli occhi, le lenti sul panchetto.
Legate le mascelle, congiunte le mani.
Nel ghiaccio oggi, nel fuoco domani.
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Quel ch’è giusto è giusto! Possedere
Una fanciulla con la forza non puoi!
Devi prima leggerle dei versi, e poi
Offrirle anche da bere…
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L’acqua dentro al muro s’è messa a guaire:
Dev’esser arduo nei tubi fluire,
Sempre nell’oscurità e nella strettezza,
In una tale strettezza e oscurità!
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