Venerdì 21, vi aspetto per raccontarvi di “Nelle fauci degl’Agnelli” e per 4 chiacchiere con voi. In vetrina.

In viaggio a far conti con la Storia – Nel ’68 avevo 14 anni e ascoltavo i Beatles e i Rolling Stones, leggevo il Corriere dei Piccoli e sottobanco a scuola Caballero. Mammà, d’origini contadine, non mi comprava i jeans che, lei diceva, erano roba da manovali. Il mio ’68 arrivò nel ’70 quando mi ritrovai non so più come in una stanza in via Campagna, nella mia città. Alla porta una tabella con falce e martello e una scritta, P.S.I.U.P., Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria. Quando ho deciso di iscrivermi han sciolto il partito per mancato risultato elettorale. Dopo lungo pensamento mi sono presentato in via Risorgimento. Lì stava la sede del P.S.I. e del Circolo Turati. Sono entrato. Mio padre e i suoi amici fecero festa. Mi han detto che, per loro, quel mio ’68 valeva come il loro 1948 ed eravamo compagni, compagni socialisti. Laici, democratici e di sinistra. Acomunisti. A pugno chiuso. Nel 1982, ormai laureato, vincevo la selezione dell’A.I.D.P. per una borsa di studio a Torino che doveva portarmi alla Direzione del Personale in FIAT ma, alla fine, non era quello il mio mondo. I miei miti e i miei sogni in breve mi hanno portato al servizio dei bisogni dei cittadini e non dell’utile economico di pochi. Ed ora, sessanta e più anni dopo? La classe operaia e dei lavoratori tutti, può ancora aspirare al Paradiso?

Due parole su di me: classe 1954, socialista tra gli anni ’70 e ’90 e successivamente protagonista della diaspora pur senza mai allontanarsi dall’alveo della sinistra, già portavoce del Movimento Laburista cofondatore dei D.S., laureato in giurisprudenza, giornalista pubblicista, collaboratore negli anni ’80 dello storico quotidiano socialista “Avanti!”, dopo l’esperienza in Fiat attivo nella sanità pubblica fino al maggio 2020 nell’ambito dell’Ausl di Piacenza in qualità di Direttore della direzione amministrativa di rete ospedaliera, responsabile della prevenzione corruzione e trasparenza, Presidente del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità. Blogger per passione (arzyncampo.altervista.org), ho pubblicato saggi su temi sociali, memorandum storici di guerra e libri di racconti in versi e in prosa. Con Pontegobbo edizioni nel 2016 ho proposto “Il soffio del vento, da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo”. In altri termini un impegno nel senso della speranza per un mondo equo, solidale, di giustizia e di pace.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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