“Ti amo, Amore”, lettera d’amore scritta e donata su invito di Dora Forino, milanese, dal blog ultima romantica;

Anche questa giornata volge al termine,

e come sempre gli ultimi istanti sono finalmente dedicati a te,

noi due soli.

Soli, nel cielo blu notte, nel cielo tra le stelle,

il mio spirito mano nella mano con la meglio delle stelle,

avvolti in un giro di valzer lento senza fine.

Ti scrivo per salutarti,

per confermarti che sono con te,

che tra poco mi coricherò e la mia anima ti prenderà per mano

raccontandoti quello che forse domani insieme come sempre faremo: vivremo.

Anche domani mi sveglierò per affrontare le solite cose di ogni mattina e poi il lavoro, l’impegno di sempre, di ogni giorno.

Vivrò di te,

del cuore che batte ammirando i tuoi capelli,

formando nella mente il ricordo del tuo sorriso quando mi dici

che inganno, che tanto amore non é possibile.

Meraviglioso, quando mi sorridi, ti accorgi di me,

i tuoi occhi mi salutano,

mi ribadiscono che sei felice, quando mi vedi,

che anche tu ti affidi a questo nostro rapporto d’insieme.

Amare vuol dire affidarsi.

Alle mani dell’altro, alle tue mani,

le tue mani di zucchero ormai teneramente segnate dal tempo,

 sentire il bisogno di aprirsi, di raccontarsi, di essere ascoltati, di ascoltare,

di abbeverarsi alla fonte dell’anima tua.

Proteggerti.

Ammirare quanto sei bella,

la più bella nella luce splendente del sole che sei tu,

più splendente della più luminosa delle stelle,

più luminosa della più abbagliante delle luci ed eppure è impossibile

distogliere gli occhi dall’ammirare tu.

Garantirti presenza quando hai bisogno, contare sulla tua presenza.

Camminare per le strade del mondo, condurre la propria vita,

ascoltare i problemi, affrontare i problemi del quotidiano,

prendere un treno e partire ammirando il panorama che scorre,

le vite che scorrono attraverso il finestrino

ed io, io, io, ho te.

Ti parlo, mi racconto, ti sorrido, io che ho te,

io con tu nel mio cuore,

io con tu in ogni istante di questa vita, in ogni angolo di questo mondo,

io sono felice.

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Sinceramente non ricordo come, dove, quando ho conosciuto Dora. Ad un certo punto abbiamo cominciato ad incrociarci nel web (forse in www.scrivi.com?), a leggerci, a commentarci. Dovevamo incontrarci a Milano a marzo 2006, in occasione della presentazione del mio libro poetico pargol del cor da Andros, allo Sciorùm, luogo di incontro e di riflessione (nel senso che pareti, soffitto, pavimento tutto é a specchi, tutto é un unico riflesso con tanto di avviso di cautela per signore in gonna e scozzesi in kilt).

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Invero nulla da fare, quel giorno del lontano marzo l’incontro non s’aveva da fare. C’erano Mauraga, Enrico da Roma, Aramaica con consorte. Naturalmente Andros. C’erano gli auguri per una grande serata da Milena, da Noris, naturalmente da Dalila, Carla, Francesca, Teresa. C’erano Fausto e Tiziana. Dora no.

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Quella sera, cullata dalle nenie celtiche di Enja, Mauraga definì le nostre serate rap-presentazioni e, nei mesi a seguire più e più volte con Dora si parlò di una seconda serata milanese, nella galleria d’arte in corso Venezia dove spesso organizza incontri letterari e di poesia.

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Anche di questo a tutt’oggi non se n’è fatto nulla.

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Era però settembre e Dora mi raccontava di essersi lanciata nell’avventura di un blog: un vero peccato, mi diceva, che anch’io non mi vestissi dei panni del blogger.

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Invero da tempo ero “incuriosito” dalle avventure web di mauraga, di solaris, di lonewolf, di nukes.

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Lo stimolo di Dora è stato la goccia che ha fatto straripare il vaso già colmo, così, a fine settembre, con la generosa assistenza di bunkr, ho mosso i primi timidi passi su queste pagine virtuali raccogliendo proprio l’invito di Dora.

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Non potevo, a questo punto, sottrarmi all’invito di scrivere e proporre una lettera d’amore sul suo sito in occasione della mia festa, di San Valentino.

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Una piccola “gara” alla fine salomonicamente e giustamente conclusa con un ex aequo, senza vinti né vincitori, e che, proprio per questo, é diventata lo stimolo per un ritrovo [ virtuale ] tra cantori del sentimento base della nostra vita, ciò che colora il mondo nel quale viviamo, quello di cui tutti, per dirla con la dolce enzas, o addirittura scomodando John, Paul, George e Ringo, abbiamo bisogno, “all we need is love“.

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Una lettera scritta sabato scorso, a poche ore dalla scadenza del “concorso autogestito” ideato e proposto da Dora, scritta di getto nel breve volgere di dieci minuti e che ora mi sembra doveroso riportare nelle mie pagine virtuali.

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Con un grazie all’amica (alla quale rendo omaggio riportando immagini del suo sito, “L’ultima romantica“) per avermi permesso di esternare quel che indubbiamente avevo nell’anima: un canto di ringraziamento all’Amore, una lettera d’amore per l’Amore.